In pancia a Bpl mezzo miliardo di risparmi

Banca privata leasing

L’ispezione generale e il successivo invio di due commissari in affiancamento al Cda sono ovviamente seguiti con grande attenzione dalle migliaia di risparmiatori – un quarto dei quali emiliano-romagnoli – che hanno un conto corrente o hanno investito nei conti deposito di Banca privata leasing.

Solo nel 2023 la raccolta in conti correnti e conti deposito ha presentato un saldo complessivo di 519,4 milioni, in linea con il 2022: 408,2 milioni provengono dal canale on-line, gli altri 111,2 dalla filiale di Reggio Emilia. Dei quasi 520 milioni raccolti nel 2023, ben 422,7 mln (di cui euro 333,2 in Italia e 89,5 all’estero, tra Germania, Olanda, Spagna e Irlanda, tramite una piattaforma specializzata) sono arrivati grazie ai conti deposito, che Bpl per lungo tempo ha proposto con tassi d’interesse particolarmente appetibili (anche oltre il 4% lordo annuo) visti i continui aumenti dei tassi a causa dell’inflazione.

La maggior parte dei clienti italiani risiede al Nord (68,5% per volumi) ed in particolare in Lombardia ed Emilia-Romagna che complessivamente rappresentano il 62,2% del numero dei contratti erogati e il 54,5%
dei volumi, davanti al Lazio (rispettivamente 10 e 20%) e Campania (7,8 e 7,7%).

I conti deposito, va detto, sono strumenti di investimento estremamente semplici e non particolarmente rischiosi. Garantiscono un tasso di interesse certo a una determinata scadenza (da 6 mesi a 5 o anche 10 anni a seconda delle banche), leggermente più alto se il conto non è svincolabile, più basso in caso contrario. Fino a pochi mesi fa, Banca privata leasing era tra i pochi istituti che corrispondevano gli interessi in anticipo, ovvero al momento della sottoscrizione del conto deposito (e non alla scadenza).

Al di là degli sviluppi che l’invio dei commissari di Bankitalia prenderà, va anche sottolineato come chi ha investito in conti deposito o correnti fino a 100.000 euro non ha nulla da temere: fino a questo tetto, gli investimenti sono infatti garantiti dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (FITD), a cui ovviamente Banca privata leasing aderisce.

Non a caso, sui forum di finanza, come ad esempio Finanzaonline, i clienti stanno manifestando grande serenità. “Tutto il sistema bancario (italiano ed europeo ma non solo) sta iniziando a notare un certo aumento delle posizioni deteriorate a causa del fatto che – dopo l’inizio della guerra in Ucraina – i tassi sono stati rialzati dalle banche centrali, mentre prima erano stati per lungo tempo vicini allo zero (ed era quindi più facile per i debitori far fronte alle proprie scadenze dovendo, in precedenza, versare rate di rimborso con interessi bassissimi, a differenza di quanto invece succede negli ultimi tempi) – scrive un utente – In linea di massima, si tratta verosimilmente di un problema generale che, in questa banca, è stato probabilmente scoperto prima, semplicemente perché sembra ci sia stata in questi ultimi mesi una di quelle ispezioni periodiche che, a rotazione, la vigilanza di Banca d’Italia esegue presso tutte le banche”.

“Questo è un commissariamento senza scioglimento del Cda con i commissari in affiancamento quindi potrebbe anche risolversi prima, non e’ dato sapere, non vedo al momento grandi motivi di preoccupazione – scrive un altro – Se proprio andasse malissimo e ci dovesse essere la liquidazione, la banca aveva 519 milioni fra raccolta cc e cd, per fare un raffronto Cherry Bank, non certo un colosso bancario, ne ha 3 miliardi. Non ci sarebbero quindi difficoltà per il Fitd a risarcire i clienti sotto i 100.000, ma a mio parere non si arriverà  mai alla liquidazione: o rimettono i conti a posto entro un anno o magari interviene la Bper che è già azionista della banca”.

“E’ vero che gli Npl sono aumentati, però andando sul “tecnico” rilevo che il texas ratio rimane abbondantemente sotto al 100%, seppur salito dal 42,4% del 2020 al 66,9% del 2023 – scrive un terzo –  Capisco quindi l’intervento “preventivo” dovuto al forte aumento ( sui massimi storici), però la situazione mi pare ancora ampiamente gestibile, al momento resto in attesa”.

Al di là dell’utile di quasi 3 milioni registrati nel 2023, va infine detto che anche i coefficienti patrimoniali (CET1, T1, TCR) pari al 14,51% a livello individuale e rispettivamente pari al 16,74%, 17,00%, 17,35% a livello consolidato registrati da Bpl sono superiori rispetto a quanto previsto dalla Capital Guidance per il 2023 da parte dell’Organo di vigilanza (pari rispettivamente al 10,75%, al 12,85% ed al 15,60%), così come i coefficienti di liquidità LCR e NSFR, pari rispettivamente al 1.121,7% ed al 140,4%, sono oltre il livello minimo previsto dalle normative.



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