Il nuovo “Regolamento per la disciplina dei canoni dovuti alla Regione Emilia-Romagna per l’occupazione delle aree coinvolte dagli attraversamenti e dai parallelismi di linee ferroviarie di proprietà regionale, affidate in concessione al gestore dell’infrastruttura ferroviaria regionale”, lo strumento che disciplina i canoni per l’occupazione di linee ferroviarie per effettuare lavori, ha ottenuto il parere favorevole di conformità da parte della commissione regionale bilancio, affari generali e istituzionali.
Lo schema di regolamento, hanno spiegato i tecnici della Regione, intende uniformare i criteri e le tariffe per la concessione di lavori relativi a interferenze o attraversamenti di sottoservizi rispetto alla rete ferroviaria regionale: si tratta di opere relative a ponti, posa di cavi per la telefonia, tubature di fognature o acquedotti. In passato alla Regione venivano versati canoni per circa 260.000 euro all’anno, una cifra che con questo adeguamento sarà più che raddoppiata, salendo a circa 560mila euro.
L’assessore regionale alle infrastrutture e ai trasporti Andrea Corsini ha spiegato che “era necessario fare ordine in un regolamento disordinato e in una situazione cristallizzata da tempo. Negli anni precedenti lungo i 323 chilometri di ferrovie regionali c’erano diversi gestori e ognuno aveva una propria tariffa, che variava anche da tratta a tratta o nella stessa tratta. Con il nuovo regolamento, che vuole riordinare sotto una sola procedura la gestione degli attraversamenti attraverso convenzioni con Fer (Ferrovie Emilia-Romagna) per la gestione dei servizi e la corresponsione dei canoni, ci saranno circa trecentomila euro in più che saranno impiegati per la manutenzione, il miglioramento tecnologico e quello del servizio sulle linee”. L’assessore ha anche chiarito che le tariffe della Regione sono più basse di quelle di Rfi (Rete ferroviaria italiana).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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