Nella giornata di martedì 30 marzo è stato emesso un provvedimento di dissequestro a livello nazionale relativo al lotto ABV5811 del vaccino anti-Covid di Astrazeneca, sequestrato lo scorso 15 marzo su indicazione della procura di Biella. I magistrati piemontesi avevano disposto lo stop al lotto a scopo cautelativo dopo la morte di un insegnante, sopraggiunta a meno di 24 ore dalla somministrazione del vaccino: l’autopsia e le successive indagini, tuttavia, hanno escluso qualsiasi correlazione tra i due eventi, come confermato poi anche da tutti i test effettuati a livello nazionale ed europeo sul farmaco dell’azienda farmaceutica anglo-svedese.
Grazie al dissequestro, dunque, tornano a disposizione del sistema sanitario regionale dell’Emilia-Romagna le 11.630 dosi di vaccino del lotto ABV5811 che erano state sottoposte a sequestro. Essendo rimaste integre le rispettive fiale, e non essendosi interrotta la catena del freddo, le dosi sono ancora utilizzabili: 2.490 di queste torneranno all’Ausl di Parma, 1.380 a quella di Reggio, 2.490 all’azienda sanitaria di Modena, 2.650 a quella di Bologna, 260 a Imola, 1.160 all’Ausl di Ferrara e 1.200 all’Ausl della Romagna. Il sequestro non aveva invece interessato l’Ausl di Piacenza.
“È un’ottima notizia”, ha commentato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini: “Per l’Emilia-Romagna significa infatti che oltre undicimila persone potranno iniziare il ciclo vaccinale. Questi provvedimenti precauzionali sui vaccini, doverosi in presenza di dubbi, dimostrano quanto siano controllati e sicuri, come le successive verifiche condotte anche a livello europeo hanno provato. L’auspicio ora è che arrivino in tempi rapidi quantitativi sufficienti per mettere a frutto la nostra organizzazione, che sarebbe in grado di vaccinare molto di più, fino al doppio di quanto si sta già facendo ora”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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