Sono complessivamente 8.834 gli operatori sanitari assunti in Emilia-Romagna dall’inizio dell’emergenza Covid-19: 1.499 medici, 4.598 infermieri, 1.715 operatori socio-sanitari e 1.022 figure professionali di altro tipo.
All’azienda sanitaria di Piacenza ne sono stati assunti 789 (230 medici, 302 infermieri, 87 operatori socio-sanitari, 170 altri profili), all’azienda sanitaria di Parma 329 (108 medici, 141 infermieri, 27 operatori socio-sanitari, 53 altri profili), all’azienda ospedaliero-universitaria di Parma 546 (146 medici, 228 infermieri, 121 operatori socio-sanitari, 51 altri profili), all’Ausl di Reggio 736 (85 medici, 403 infermieri, 112 operatori socio-sanitari, 136 altri profili), all’Ausl di Modena 526 (104 medici, 207 infermieri, 177 operatori socio-sanitari, 38 altri profili) all’azienda ospedaliero-universitaria di Modena 735 (95 medici, 416 infermieri, 176 operatori socio-sanitari, 48 altri profili).
E ancora: all’Ausl di Bologna 1.078 (124 medici, 606 infermieri, 237 operatori socio-sanitari, 111 altri profili), all’azienda ospedaliero-universitaria di Bologna Policlinico Sant’Orsola 926 (187 medici, 546 infermieri, 168 operatori socio-sanitari, 25 altri profili), all’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico Rizzoli di Bologna 38 (8 medici, 19 infermieri, 11 operatori socio-sanitari), all’Ausl di Imola 188 (19 medici, 111 infermieri, 58 operatori socio-sanitari), all’Ausl di Ferrara 485 (98 medici, 238 infermieri, 71 operatori socio-sanitari, 78 altri profili), all’azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara 268 (69 medici, 142 infermieri, 42 operatori socio-sanitari, 15 altri profili) e all’Ausl della Romagna 2.190 (226 medici, 1.239 infermieri, 428 operatori socio-sanitari, 297 altri profili).
A poco più di un anno dall’inizio dell’emergenza, la Regione Emilia-Romagna ha lanciato una seconda manifestazione d’interesse – dopo quella del mese di aprile del 2020 – per far fronte alle esigenze straordinarie e urgenti derivanti dalla nuova ondata di contagi e potenziare il piano di vaccinazione anti-Covid.
Con due novità: oltre a medici e infermieri potranno essere reclutati anche operatori socio-sanitari; inoltre, qualora ne ravvisino la necessità, potranno avvalersi dei professionisti anche le strutture sanitarie private o accreditate e quelle socio-sanitarie accreditate con il Servizio sanitario regionale, e non più solo quelle pubbliche come previsto nel precedente bando.
La ricerca sfrutta un’opportunità normativa particolarmente utile in questo contesto d’emergenza, aprendo a personale sanitario che si è formato all’estero: il bando è infatti indirizzato a figure professionali in possesso delle abilitazioni – conseguite fuori dall’Italia – di medico e infermiere, nonché dell’attestato professionale di operatore socio-sanitario, che intendano esercitare in via temporanea la loro attività sul territorio emiliano-romagnolo.
È già possibile fare domanda (esclusivamente online) sulla piattaforma regionale attivata lo scorso 18 marzo. Per i medici e gli infermieri i requisiti previsti dalla manifestazione d’interesse sono: laurea, eventuale specializzazione (solo per i medici), abilitazione all’esercizio della professione, certificazione di iscrizione all’ordine o all’albo professionale nel Paese di provenienza. Per gli operatori socio-sanitari, invece: attestazione della formazione teorica, per almeno 300 ore, attività di tirocinio pratico (per almeno 200 ore) finalizzato all’acquisizione di competenze nell’ambito dei bisogni assistenziali e delle principali alterazioni delle funzioni vitali dei pazienti; in alternativa al tirocinio pratico, l’attestazione di eventuali attività lavorative svolte in strutture sanitarie e sociosanitarie.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]