Tra la seconda metà di marzo e i primi giorni di aprile i carabinieri del Nas (Nucleo antisofisticazioni e sanità) hanno effettuato una serie di controlli a sorpresa a bordo dei mezzi del trasporto pubblico locale per verificare la corretta applicazione delle misure anti-Covid. Particolare attenzione è stata rivolta alla ricerca dell’eventuale presenza del virus Sars-CoV-2, con appositi tamponi e prelievi sulle superfici interne più frequentemente utilizzate dei mezzi (come sedili, pulsanti, mancorrenti, poggiatesta).
In Emilia-Romagna non sono state riscontrate irregolarità: sono state visitate le aziende di trasporto pubblico delle diverse province, i depositi e le aziende private di trasporto, con controlli su autobus urbani ed extraurbani, scuolabus e collegamenti ferroviari, ma non è stata rilevata nessuna particolare criticità né sanitaria né organizzativa per quanto riguarda le aziende di trasporto territoriali, che hanno messo in campo misure per garantire il distanziamento e per gestire il flusso extra derivante dalla ripresa della didattica in presenza nelle scuole, con corse raddoppiate e in qualche caso addirittura triplicate, più diverse rimodulazioni in determinate aree e fasce orarie critiche.
Attenzioni che hanno consentito di mantenere sotto controllo l’indice di affollamento degli autobus, che in molti ambiti urbani non è andato oltre il 30-40% dei posti occupati; in altre zone, ad esempio a Bologna, è stato registrato un numero di passeggeri leggermente più alto rispetto ai dati precedenti alla zona rossa, ma sempre sotto la soglia del 50%. Sono risultate soddisfacenti anche le operazioni per regolare il flusso di ingresso e di uscita dai mezzi pubblici e, nei depositi, le operazioni di sanificazione dei mezzi stessi. Il prossimo tavolo tecnico è in programma nella seconda metà di aprile.
Nella prima settimana di riapertura delle scuole (con presenza al 50% per le superiori e al 100% – già dallo scorso 7 aprile – per le scuole di grado inferiore) la situazione dei trasporti locali in Emilia-Romagna è stata definita “buona” dalla Regione, a partire dal rispetto del limite di capienza del 50% a bordo degli autobus urbani ed extra-urbani, che in molte zone ha fatto registrare una percentuale media di riempimento dei mezzi abbondantemente sotto la soglia massima fissata dal governo.
Grazie anche al monitoraggio continuo e all’impegno di volontari e forze dell’ordine per il potenziamento dei controlli, le aziende di trasporto pubblico locale hanno registrato un assestamento dell’organizzazione complessiva dei servizi, con pochi assembramenti di studenti alle fermate e una distribuzione tutto sommato equilibrata dei carichi di passeggeri sulle diverse corse.
“Stiamo lavorando con il massimo impegno per garantire, attraverso condizioni di viaggio sicure, la didattica in presenza per gli studenti e in generale trasporti pubblici in sicurezza per tutti i cittadini”, ha sottolineato l’assessore regionale ai trasporti Andrea Corsini: “Tornano le corse potenziate che erano state ridotte dall’11 marzo, quando siamo entrati in zona rossa, con una dotazione di oltre 530 mezzi in più, ed è stata ottimizzata l’organizzazione dei servizi di trasporto pubblico locale da Piacenza a Rimini. Un risultato reso possibile grazie al lavoro di squadra con tutte aziende di trasporto e i territori”.
Nel periodo in cui l’Emilia-Romagna è stata zona rossa, cioè fino allo scorso 11 aprile, erano stati ridotti i servizi di trasporto aggiuntivi previsti dalla legge, “ma abbiamo sempre tenuto pronte le aziende di trasporto pubblico locale e le aziende private a ripartire anche con poco preavviso: è stato possibile quindi riattivare tutti i servizi aggiuntivi già dal 12 aprile”, ha concluso l’assessore.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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