Martedì primo marzo in Emilia-Romagna ha preso il via la nuova fase della campagna vaccinale contro il coronavirus, quella riservata alle persone gravemente immunodepresse. I destinatari sono pazienti con particolari fragilità, dai 12 anni d’età in su, che abbiano già completato il loro particolare ciclo vaccinale primario con tre dosi (di cui la terza addizionale) e che potranno ricevere la “dose booster” dopo un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dalla somministrazione della dose addizionale.
Questa cosiddetta “quarta dose” è raccomandata, come indicato dalle autorità sanitarie nazionali, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria a causa di malattie, trattamenti farmacologici e/o trapianti, e in particolare nei casi di: trapianto di organo solido in terapia immunosoppressiva; trapianto di cellule staminali ematopoietiche (entro due anni dal trapianto o in terapia immunosoppressiva per malattia del trapianto contro l’ospite cronica); attesa di trapianto d’organo; terapie a base di cellule T esprimenti un recettore chimerico antigenico (cellule Cart); patologia oncologica o onco-ematologica in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure; immunodeficienze primitive (ad esempio: sindrome di Di George, sindrome di Wiskott-Aldrich, immunodeficienza comune variabile, etc.); immunodeficienze secondarie a trattamento farmacologico (ad esempio: terapia corticosteroidea ad alto dosaggio protratta nel tempo, farmaci immunosoppressori, farmaci biologici con rilevante impatto sulla funzionalità del sistema immunitario, etc.); dialisi e insufficienza renale cronica grave; pregressa splenectomia; sindrome da immunodeficienza acquisita (Aids) con conta dei linfociti T CD4+ < 200cellule/μl o sulla base di giudizio clinico.
Secondo una prima stima, in Emilia-Romagna la platea interessata è di oltre 53.000 persone, che sono state contattate (o lo saranno a breve) tramite sms o telefonata dalle singole Usl territoriali o dalle strutture sanitarie che le hanno in carico per fissare l’appuntamento per la nuova somministrazione. Per queste persone saranno utilizzati solo vaccini a mRNA (quindi Comirnaty di Pfizer-BioNtech o SpikeVax di Moderna), nei dosaggi autorizzati secondo l’età.
Nella prima giornata in tutto il territorio regionale sono state oltre mille le somministrazioni già effettuate: 206 in provincia di Piacenza, 737 in quella di Reggio, 180 in quella di Modena, 32 nel circondario imolese, mentre nelle altre province essendo previsto anche il libero accesso alle strutture vaccinali il dato consolidato sarà disponibile soltanto a fine giornata.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]