Nei prossimi giorni in Emilia-Romagna arriverà la prima consegna del nuovo vaccino approvato dall’Ema e dall’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) contro il coronavirus: Nuvaxovid, prodotto dalla società statunitense di biotecnologie Novavax.
Sono 74.500 le dosi (745 scatole da 100 dosi l’una) attese in regione, per le quali è già stata definita la ripartizione tra le aziende sanitarie del territorio: 5.600 dosi a Piacenza, 6.600 a Parma, 9.600 a Reggio, 10.000 a Modena, 11.000 a Bologna, 2.200 a Imola, 6.500 a Ferrara e 23.000 dosi all’Ausl della Romagna.
La caratteristica di Nuvaxovid è quella di non contenere mRNA, ma la proteina spike del virus Sars-CoV-2 assieme a una sostanza adiuvante che permette di potenziare la risposta del sistema immunitario all’antigene, e solitamente anche di aumentare la durata della protezione.
Come indicato dal Ministero della salute, il vaccino Nuvaxovid è destinato alle persone maggiorenni che non abbiano ancora iniziato il ciclo primario (alle quali quindi non sia stata mai somministrata nemmeno una dose di vaccino contro il nuovo coronavirus). Come per le altre tipologie di vaccino, anche in questo caso è prevista la somministrazione di due dosi a distanza di 21 giorni l’una dall’altra: saranno organizzate linee vaccinali dedicate, mentre le modalità di prenotazione verranno implementate seguendo le indicazioni della struttura commissariale nazionale.
“Con questo ulteriore vaccino speriamo di convincere a vaccinarsi quella porzione di popolazione, peraltro in Emilia-Romagna molto ridotta, che continua ad avere dubbi o paure”, ha spiegato l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini: “Non appena saranno consegnate le dosi, le aziende sanitarie potranno partire con le somministrazioni”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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