In Emilia-Romagna sono sempre meno le persone che contraggono l’infezione da Hiv: i nuovi casi nel 2019 sono stati 209 (165 uomini e 44 donne), undici in meno rispetto ai 220 dell’anno precedente. Purtroppo resta ancora alto il numero di chi arriva a una diagnosi tardiva: è successo nel 58% dei casi, e il 43% delle persone era già in Aids, o comunque in una fase molto avanzata dell’infezione al momento della diagnosi. Un problema dovuto principalmente a un’errata bassa percezione del rischio in alcune fasce della popolazione.
Ecco perché quest’anno, in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, in programma martedì primo dicembre, la Regione Emilia-Romagna ha lanciato insieme a HelpAids una nuova campagna di sensibilizzazione e comunicazione dal titolo “Proteggersi, proteggere – Vivere con l’Hiv oggi”: un’iniziativa per coniugare l’attenzione alla prevenzione, diffondendo buone pratiche per evitare il contagio, con quella alla diagnosi precoce, combattendo stereotipi e pregiudizi nei confronti delle persone positive all’Hiv o malate di Aids.
In Emilia-Romagna in dieci anni le nuove diagnosi tra i cittadini residenti si sono quasi dimezzate, passando dai 388 nuovi casi del 2010 ai 209 nuovi casi dello scorso anno, con un calo complessivo del 46% che si è fatto particolarmente rilevante negli ultimi anni: 285 nuovi casi nel 2016, 220 nel 2018 e appunto 209 lo scorso anno.
Le nuove diagnosi di Hiv nel 2019 sono state 47 in provincia di Bologna (con un’incidenza di 4,6 casi ogni 100.000 abitanti), 30 in quella di Modena (incidenza 4,2), 24 in provincia di Ravenna (incidenza 6,1), 22 in quelle di Parma (incidenza 4,9) e Rimini (incidenza 6,5), 21 in provincia di Forlì-Cesena (incidenza 5,3), 20 in quella di Reggio Emilia (incidenza 3,8), 13 in provincia di Piacenza (incidenza 4,5) e 10 in quella di Ferrara (incidenza 2,9).
A partire dalla fine di novembre, inoltre, in Emilia-Romagna alle persone che eseguono il test Hiv è offerta la possibilità di effettuare gratuitamente nella stessa occasione un test sierologico per evidenziare l’eventuale presenza di anticorpi al nuovo coronavirus SARS-CoV-2. L’iniziativa, oltre a favorire la partecipazione allo screening anti Covid-19, ha l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini sull’importanza del test Hiv, soprattutto in un periodo in cui la pandemia e le misure necessarie per il suo contenimento hanno inciso sulle possibilità di accesso al test.
È possibile effettuare il test presso i centri Test&Counselling e gli ambulatori dedicati alle infezioni sessualmente trasmesse. Il test Hiv può essere svolto in anonimato, mentre per aderire al test sierologico per Sars-CoV-2 occorrerà rilasciare le proprie generalità per essere ricontattabili in caso di positività.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]