Ombrelloni con un’area di sicurezza di oltre 10 metri quadrati attorno, uno spazio a disposizione che è all’incirca doppio rispetto a quello a cui siamo normalmente abituati, e poi ancora percorsi separati per l’accesso e l’uscita dei clienti, ingressi contingentati con prenotazioni via mail o telefono, servizio bar e ristorante direttamente all’ombrellone: sarebbero queste alcune delle ipotesi allo studio previste dal protocollo che la Regione Emilia-Romagna sta mettendo a punto per alberghi e stabilimenti balneari della riviera romagnola in vista dell’apertura della stagione estiva 2020, secondo una bozza filtrata da ambienti regionali e ispirata ai protocolli nazionali riguardanti il settore alberghiero.
Si tratta ovviamente di “testi non ancora definiti”, “ipotesi ancora da discutere e da validare” tramite un confronto con le autorità sanitarie, come si è affrettato a precisare all’Ansa l’assessore regionale al turismo Andrea Corsini, ma le indicazioni dovrebbero essere definite con maggior chiarezza già intorno alla metà del mese di maggio.
Tra le altre norme previste figurerebbe inoltre anche la chiusura notturna degli stabilimenti, per consentire le operazioni di pulizia e sanificazione tra una giornata e l’altra. Altro discorso, invece, per le spiagge libere: tra le opzioni al vaglio, la possibilità di affidarne la gestione ai Comuni (con eventuale contingentamento degli ingressi) o l’apposizione di segnali in base ai quali regolare le distanze tra i diversi villeggianti.
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Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]