Il bollettino “Liberiamo l’aria” dell’Arpae di mercoledì 22 dicembre ha delineato un’Emilia-Romagna a due facce per quanto riguarda lo stato dell’inquinamento atmosferico: in Emilia, infatti, prosegue ininterrotta l’allerta smog che ha caratterizzato il territorio regionale nell’ultima settimana, mentre in provincia di Ferrara e in Romagna la situazione è tornata sotto i livelli di guardia.
Per questo motivo le misure emergenziali previste dal Pair 2020 (Piano aria integrato regionale per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria), la manovra antinquinamento per il periodo autunnale e invernale messa a punto dalla Regione in collaborazione con i Comuni capoluogo, sono state prorogate fino a venerdì 24 dicembre (compreso) solo nelle province di Piacenza, Parma, Reggio, Modena e nel territorio della città metropolitana di Bologna, mentre sono state revocate nelle province di Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini.
Il monitoraggio di metà settimana, infatti, ha evidenziato una situazione da “bollino rosso” (per la quarta volta consecutiva) solo da Piacenza a Bologna: secondo il modello previsionale, che applica una modalità “predittiva” basata su un sistema integrato di modellistica meteorologica e di qualità dell’aria, e che punta a ridurre gli accumuli di Pm10 intervenendo in anticipo, nei prossimi giorni è atteso il superamento del valore limite giornaliero delle polveri sottili nelle stazioni di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico di quattro province e nella città metropolitana bolognese, motivo per cui in questi territori resteranno attive le misure emergenziali in vigore ininterrottamente già dallo scorso 16 dicembre.
Bollettino del 22 dicembre.
Rientra l’allerta smog nelle province di FE, FC, RA e RN.
Prosegue a PC, PR, RE, MO e BO. @cittametrobo @ComuneDiFerrara @ComuneRE @ComunediRavenna @ComuneParma @cittadimodena @Twiperbole @comunedicesena @comunerimini
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— Liberiamo l’aria (@Liberiamolaria) December 22, 2021
Le regole a Reggio Emilia | Le regole a Modena | Le regole a Bologna e nei Comuni dell’agglomerato urbano
Nei comuni Pair delle province di Piacenza, Parma, Reggio e Modena e del territorio della città metropolitana di Bologna (tutti quelli con oltre 30.000 abitanti, più i tre che hanno aderito volontariamente all’accordo: Fiorano Modenese e Maranello, in provincia di Modena, e Rubiera, in provincia di Reggio) a tutte le limitazioni strutturali già previste dal piano regionale – valide ininterrottamente fino al 30 aprile 2022 – si aggiungono anche le seguenti disposizioni: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C; il divieto di combustione all’aperto di sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di barbecue e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il potenziamento dei controlli su circolazione dei veicoli, combustioni all’aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.
Nei comuni di pianura, invece, restano in vigore l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C, il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle e il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.
Le misure emergenziali resteranno in vigore almeno fino a venerdì 24 dicembre (compreso), giorno in cui sarà disponibile il nuovo bollettino dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale: l’aggiornamento sullo stato dell’inquinamento atmosferico in regione determinerà l’eventuale ulteriore proroga della validità delle misure o, al contrario, la fine del regime emergenziale nelle province i cui parametri saranno tornati al di sotto delle soglie di attenzione.
Ultimi commenti
1. Le celebrazioni religiose spetterebbero alle autorità religiose piuttosto che a quelle civili. 2. Evidentemente i (sedicenti) cristiani non costituiscono più un appetibile bacino elettorale.
E che non ci passi per la mente di voler imitare la passione di Cristo per guadagnarci il Regno dei Cieli!!! Questa visione tenebrosa lasciamola […]
A proposito del 25 aprile che i PD.ini si apprestano a celebrare in pompa magna a casa cervi: possibile che lor sapienti e ricercatori non