Negli ultimi 29 anni il pene dell’uomo (in erezione) si è allungato di circa 3 centimetri, ovvero di un quarto. E questa potrebbe anche essere una buona notizia, pur se – come suol dirsi – le dimensioni non contano. Quella meno buona è che a farlo allungare potrebbe essere lo stato lo smog. E’ quanto sostiene Alessandro Palmieri, professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Andrologia (SIA) commentando uno studio della Stanford University pubblicato sulla rivista The World Journal of Men’s Health. “L’aumento delle dimensioni dei genitali maschili potrebbe essere un altro indicatore dell’impatto di fattori ambientali, come l’esposizione a inquinanti o l’aumento di stili di vita poco sani, che potrebbero alterare il funzionamento del sistema endocrino, modificando in modo anche strutturale l’apparato riproduttivo maschile. Lo studio quindi suggerisce l’importanza di approfondire e valutare le ripercussioni dei fattori ambientali sulla salute sessuale e riproduttiva maschile, a cui la SIA ha sempre dedicato molta attenzione sia dal punto di vista divulgativo che scientifico”.
La ricerca ha coinvolto 55.761 uomini di diversi stati attraverso 75 studi condotti tra il 1942 e il 2021. Ad essere aumentata è stata soprattutto la lunghezza del pene eretto, mentre per quello ‘a riposo’ si rimane a poco più di 8,5 centimetri di media. Dopo l’adeguamento per regione geografica, età del soggetto e popolazione dei vari studi, i ricercatori sono giunti alla conclusione che la lunghezza del pene eretto è aumentata del 24% negli ultimi 29 anni, appunto circa 3 centimetri.
In ogni caso, ricorda sempre Palmieri, “aldilà dei risultati della ricerca il tema delle dimensioni del pene è ancora oggi molto dibattuto e una costante fonte di ansia e preoccupazione per gli uomini, addirittura considerato invalidante: va invece ribadito che le misure sono del tutto indicative perché ogni uomo è diverso dall’altro, e la lunghezza del pene non è sempre importante per una vita sessuale soddisfacente”. La qualità dell’aria, invece, sì…
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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