Nella notte tra mercoledì 1 e giovedì 2 giugno i muri esterni della sede della Camera del lavoro di Mirandola, in provincia di Modena, sono stati imbrattati con alcune scritte (“Sindacato nazista”, “Non c’è scelta se la paghi con la perdita del lavoro”, “Se non puoi dire no sei schiavo”) vergate con uno spray di colore rosso e con simboli riconducibili al movimento di protesta di matrice no-vax ViVi.
Un episodio non nuovo in Emilia, dopo analoghi gesti dimostrativi che negli ultimi mesi hanno preso di mira soprattutto sedi sindacali e di partito, ma anche scuole e presidi sanitari territoriali. La risposta della Cgil modenese è stata immediata, con un presidio organizzato nella stessa mattinata del 2 giugno in via Agnini 22, davanti alla sede vandalizzata, alla presenza di funzionari, delegati e attivisti del sindacato.
“Nel giorno della Repubblica, nel giorno della democrazia, gente senza storia né memoria ha imbrattato i muri della Cgil di Mirandola di scritte fasciste, che si inseriscono in un contesto che raccoglie malesseri e malumori di persone che non sanno più che cos’è una democrazia, non sanno cosa sia uno stato totalitario, non sanno da dove viene la libertà di parola, di voto, di associazione”, ha commentato il coordinatore della Cgil Area Nord di Modena Marco Bottura.
“Si tratta di gente senza storia né memoria in cui la realtà è un gioco, non importa quanto pericoloso e non importa dove possa portare. Nel momento in cui la Cgil, anche nell’area nord modenese, rivendica in varie vertenze un lavoro e una retribuzione stabile, contratta condizioni lavorative e salariali migliori, garantisce i sussidi necessari nei momenti più complicati della vita delle persone, si pensa che la libertà dei lavoratori di associarsi sia un ostacolo”.
Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha espresso solidarietà alla Cgil “per le ennesime scritte oltraggiose”, ribadendo che “i sindacati rappresentano una garanzia di libertà e tutela del lavoro, parte fondamentale della nostra democrazia”. Il primo cittadino modenese si è anche augurato che “i responsabili vengano individuati al più presto”.
“Gli atti vandalici compiuti da questi gruppi sono estremamente pericolosi perché rappresentano un tentativo di polarizzare e acuire lo scontro politico e sociale, in un momento in cui c’è più che mai bisogno di unità e collaborazione per ricucire le ferite lasciate dalla pandemia”, dice il segretario provinciale Pd Roberto Solomita alla cui voce si uniscono quelle degli esponenti Pd della Bassa.
“Piena e totale solidarietà alla Cgil” è stata espressa dal coordinatore del Pd della Bassa modenese Simone Silvestri: “I sindacati sono garanzia di libertà e tutela del lavoro, e parte fondamentale della nostra democrazia: mi auguro che i responsabili vengano individuati al più presto”. Anche il segretario del Pd di Mirandola Marco Azzolini ha condannato l’episodio: “Anche la Camera del lavoro di Mirandola ha purtroppo subìto i gesti ignobili di qualcuno che vuole colpire i simboli delle nostre istituzioni e soprattutto del nostro territorio. Questo non è solo un edificio, ma uno dei tanti simboli del nostro territorio che meglio identifica i valori delle nostre comunità. Esprimiamo tutta la nostra solidarietà al sindacato Cgil, attaccato nottetempo disconoscendo le origini, le lotte, i risultati ottenuti per il bene di tutti i lavoratori. Siamo in uno Stato di diritto e condanniamo questi gesti inqualificabili”.
“Oggi, giovedì 2 giugno, invece di celebrare la festa della Repubblica, una giornata che dovrebbe unire tutte e tutti noi, ci ritroviamo costretti a commentare l’ennesimo attacco squadrista a un sindacato nella nostra provincia riconducibile al movimento no-vax”, ha sottolineato il segretario dei Giovani Democratici della Bassa modenese Matteo Silvestri: “Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà e vicinanza alla Cgil di Mirandola, presidio territoriale di tutela del diritto al lavoro e alla salute. Condanniamo fortemente chi, attraverso questi attacchi vigliacchi, vuole instaurare un clima di odio e tensione nelle nostre comunità già profondamente segnate dalla pandemia. Questi atti sono uno sfregio nei confronti di chi in questi anni di pandemia ha perso i propri cari, di chi ha perso il lavoro e dei sanitari che con spirito di abnegazione si sono sacrificati per restituirci una parziale e progressiva normalità”.
Così Sinistra civica per Mirandola: “Condanniamo fermamente senza se e senza ma questa azione di stampo squadrista che ha vandalizzato la Camera del lavoro e i suoi autori, che non possono trovare nessun tipo di giustificazione o indulgenza (soprattutto da parte delle istituzioni e dei loro rappresentanti), e ribadiamo la nostra solidarietà alla Cgil di Mirandola. La Cgil sta lottando in questi giorni al fianco dei lavoratori per battaglie importanti e fondamentali che ci riguardano da vicino, e pensiamo soprattutto al tema dell’esternalizzazione dei nidi e di alcuni reparti dell’ospedale di Mirandola. Su questi fronti Sinistra civica per Mirandola è insieme alla Cgil”.
Solidarietà al sindacato è arrivata anche da Confesercenti Area Nord, che ha condannato fermamente l’episodio: “Un gesto inqualificabile e molto grave. Esprimiamo piena solidarietà alla Cgil di Mirandola per quanto accaduto la scorsa notte. Sono atti vili che promuovono la violenza e che vanno a intaccare la democrazia. A un mese di distanza dall’analogo fatto avvenuto ai danni della sede modenese della Cgil, Confesercenti è preoccupata e ribadisce la necessità di salvaguardare la democrazia: nel nostro paese non possono e non devono trovare spazio intimidazioni e violenze del genere, ci auguriamo che i responsabili vengano individuati e che azioni come quelle di Mirandola e di Modena non avvengano più”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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