Mora silurato. Cgil: nessuna congiura

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Le notizie apparse in questi giorni sul congresso della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, con la mancata elezione del Segretario Generale, tendono prevalentemente a rappresentare quanto successo come frutto di una sorta di congiura di palazzo, estranea alla storia della Cgil di Reggio Emilia, arrivando ad etichettare chi ha espresso legittimamente un voto contrario con parole a dir poco ingenerose e fuorvianti sull’accaduto.

Riteniamo quindi utile esprimere alcune considerazioni:

Il congresso della CGIL di Reggio Emilia si è chiuso il 24 ottobre 2018 con la elezione dell’Assemblea Generale votata con oltre il 90% dei voti della platea congressuale: assemblea composta da 144 componenti.

Tale elezione è l’ultimo atto di un percorso congressuale attuato nella più assoluta regolarità, cominciato con le assemblee di base degli iscritti che hanno votato i documenti congressuali ed i delegati ai congressi superiori.
Tutti i congressi di categoria si sono svolti e chiusi con l’elezione delle rispettive assemblee generali anch’esse pienamente legittime e nel pieno delle proprie prerogative politiche e statutarie.
E’ la democrazia rappresentativa che in Cgil viene esercitata secondo regole che non lasciano dubbi in materia di trasparenza, di democrazia e di esercizio politico dei mandati.
Quindi nessun caos, nessun abuso, nessuna irregolarità.

L’assemblea generale della CGIL, a congresso concluso, chiamata ad eleggere il segretario generale ha respinto a maggioranza la proposta avanzata dai centri regolatori.
E’ stata respinta con voto segreto (unica modalità di voto prevista dallo statuto), è un voto legittimo che va accolto e rispettato sempre, qualunque sia stato il suo esito.
Molti segretari generali sono eletti con dei voti contrari, e poco o tanti che fossero, nessuno ha mai preteso che quei voti dovessero essere in qualche modo giustificati.
Occorre chiarire che l’incertezza sul risultato del voto era nota, ulteriormente riaffermata, prima ancora che il congresso si chiudesse sia ai centri regolatori, sia al candidato che ha scelto comunque di candidarsi; così come era noto che la sintesi trovata per un unica lista per l’elezione dell’assemblea generale non comportava nessun accordo sulla rielezione del segretario.
Che il voto segreto possa spostare gli equilibri da una parte o dall’altra è cosa possibile ed assolutamente legittima, è la libertà della persona che viene esercitata.

La scelta di procedere al voto puntando ad una risicata maggioranza è a nostro giudizio una scelta politica non opportuna per nessuno, su cui occorreva discutere preventivamente al fine di ricercare tutti quanti insieme le modalità per nuova gestione unitaria dopo la rottura del 2015.

L’ipotesi del governo di una camera del lavoro con poco più del 50% può portare con se conseguenze negative di cui non abbiamo bisogno, in quanto è la stessa vocazione unitaria che ha questa organizzazione sindacale per la sua composizione rappresentativa complessa che ne rende politicamente difficile la pratica.
Dovrebbero insegnare qualcosa le elezioni dei segretari delle camere del lavoro delle città emiliane tutte con percentuali superiori all’ottanta per cento dei voti.

L’informazione ed il confronto con tutti gli iscritti su quello che è avvenuto e sopratutto sul futuro della gestione politica della nostra camera del lavoro, che deve avere come obiettivo primario la sua ricomposizione unitaria e non una caccia alle streghe, è garantito in qualsiasi luogo e struttura come si sta facendo in questi giorni e ore, e si farà nelle prossime settimane e mesi.

Quindi non si tratta di caos, cospirazione o complotti, ricerca di colpevoli che hanno tradito il mandato, così come non esistono collegamenti con le questioni sindacali nazionali; i toni utilizzati e le dichiarazioni di questi giorni non portano a nulla di costruttivo.

Per la CGIL di Reggio Emilia ora il percorso da tragurdare è quello di ricomporre un governo unitario possibilmente con una ampia base di consenso ed in tempi brevi nel rispetto delle sue regole democratiche che vanno rispettate sempre.

Gregorio Villirillo (segretario Fisac Cgil Reggio Emilia)

Vittorio Venezia (segretario Filctem Cgil Reggio Emilia)