Il Primo Tricolore a Confcooperative

tricolore2

“Consegnare il Primo Tricolore a Confcooperative Reggio Emilia è un piacere e un riconoscimento dovuto per il grande lavoro svolto in questi 70 anni su tutto il territorio. In questo lungo arco di tempo, Confcooperative ha saputo interpretare in modo autentico i valori dello spirito cooperativo applicati al mondo del lavoro, ha contribuito a rendere vivi e vitali non soltanto il comune capoluogo ma tanti territori – penso in particolare al nostro Appennino ma non solo – nei quali la sua presenza è risultata di fondamentale importanza”.

Così il Sindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi, ha aperto la cerimonia di consegna del Primo Tricolore a Confcooperative in occasione della celebrazione del settantesimo di fondazione a Reggio Emilia e del secolo di vita raggiunto dalla Confederazione nazionale.

Gremita, per l’occasione, la Sala del Tricolore, dove Vecchi ha ricordato le donne e gli uomini che in settant’anni hanno alimentato il cammino della cooperazione di Confcooperative: “migliaia di persone che si sono impegnate quotidianamente nel corso dei settant’anni appena trascorsi e che hanno fatto molto di più che “semplice impresa”, perché sono stati testimoni e protagonisti di una storia di coesione sociale, di legalità, di costruzione di comunità”.

E su questo è intervenuto anche il presidente di Confcooperative, Matteo Caramaschi. “Il profondo legame con i territori e le comunità locali, la tensione ideale, la solidarietà vissuta e testimoniata, la coesione nei successi quanto nelle difficoltà – ha detto Caramaschi – hanno reso uniche quelle centinaia di migliaia di storie di donne e uomini che si sono spesi e si spendono per l’equità, la democrazia economica e la giustizia sociale”.

Sono proprio questi – hanno detto Caramaschi e il presidente nazionale di Confcooperative, Maurizio Gardini – i valori sui quali si è costruita la storia di Confcooperative, che a livello nazionale oggi è la centrale più rappresentativa in termini di imprese (18.500 aderenti), con 525.000 persone occupare (di cui 17.280 nelle 380 cooperative di Confcooperative Reggio Emilia) 66 miliardi di fatturato e oltre 3,2 milioni di soci.

Ma è su questi stessi principi – hanno aggiunto Caramaschi e Gardini – che si innesta anche il futuro della cooperazione e si dovrà innestare un più equilibrato sviluppo del Paese per superare l’individualismo, le ingiustizie sociali e le iniquità che si vanno consolidando, ad esempio, in materia di ripartizione della ricchezza.

Una cooperazione, dunque, che rilancia la centralità del proprio ruolo, rivendicando apertamente – come ha sottolineato Caramaschi – “nuovi strumenti per sostenere, diffondere e promuovere con azioni concrete quanti vogliono essere protagonisti di sviluppo economico nell’equità e nella coesione”.
Consegnando il primo Tricolore a Caramaschi e Gardini, Vecchi ha affermato che “in una stagione di disconoscimento generalizzato della funzione dei corpi intermedi è importante sottolineare come, per vivere, le società continuino ad avere più che mai bisogno di legami, di relazioni, di dialogo”. “Confcooperative Reggio Emilia, le sue donne e i suoi uomini – ha concluso il Sindaco – portano avanti una storia della quale la nostra città e la nostra provincia sono orgogliosi e della quale li ringraziamo, come istituzioni e come cittadini”.