Sabato 18 settembre il Festival Aperto di Reggio torna con il primo appuntamento dell’edizione 2021, l’opera multimediale “The end of the world”, in programma alle 20.30 al teatro Valli: una celebrazione della bellezza del mondo, attraverso la rappresentazione del disastro ecologico che sta affrontando il pianeta, che vedrà protagonisti il pianista ucraino Lubomyr Melnyk, la violoncellista canadese Julia Kent e il collettivo torinese Spime.IM.
Lo spettacolo prende spunto dall’omonimo brano per pianoforte composto da Melnyk nel 2018 con l’idea di estenderlo e dare forma a un’opera più completa, monumentale e collaborativa, in cui ogni sezione è in grado di offrire molteplici direzioni acustiche rispetto al concept principale. In seguito a un lungo periodo di composizioni solitarie, Melnyk ha unito gli elementi sonori naturali caratteristici del suo pianoforte agli arrangiamenti elettrici e acustici di Julia Kent e ai timbri digitali del collettivo Spime.IM, che ha integrato il tutto con interazioni virtuali.
La partitura, come il titolo stesso – volutamente catastrofico – già suggerisce, denuncia il disastro ecologico e ambientale che il pianeta sta affrontando per colpa dell’uomo. Melnyk descrive così la fine del mondo: “Le temperature degli oceani continuano a salire finché tutti gli esseri viventi cessano di vivere. La musica trasmette la tragedia di questo evento colossale, tuttavia il pianoforte da solo non è sufficiente a veicolare il messaggio e abbiamo sentito la necessità di riprodurre tutto lo spettro sonoro”.
Per ottenere il massimo impatto drammatico, l’opera è stata concepita come un’esperienza multimediale coinvolgente con artisti che suonano strumenti classici (come pianoforte e violoncello) e artisti digitali che suonano con wearable controller (un sintetizzatore di guanti personalizzato sviluppato da Remidi), per ottenere un’interazione audiovisiva con il suono e le immagini. I contenuti video, invece, partono da una raccolta di big data legati all’attuale cambiamento climatico e agli eventi ambientali.
Per l’ingresso allo spettacolo, come previsto dal decreto legge dello scorso 22 luglio, è necessario essere muniti di green pass.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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