Nella seduta di lunedì 20 dicembre il consiglio comunale di Reggio ha approvato con 19 voti favorevoli (Partito Democratico, Reggio È, Più Europa, Immagina Reggio), 11 contrari (Lega, Coalizione Civica, Forza Italia, Fratelli d’Italia, consigliera Soragni del Movimento 5 Stelle) e un astenuto (il consigliere Bertucci del Movimento 5 Stelle) la modifica delle modalità di gestione e riscossione della Tari, che dal 2022 passerà da tributo a gestione comunale a tariffa rifiuti avente natura corrispettiva (Tcp).
La riscossione sarà totalmente a carico del gestore del servizio Iren Ambiente, sia per la parte ordinaria (già oggi in capo a Iren) che per la parte straordinaria, che riguarda accertamenti, contenzioso e attività anti-evasione. Da gennaio 2022, dunque, i cittadini si troveranno ad avere come unico interlocutore il gruppo Iren; diversamente da oggi, quando a seconda del tipo di pratica l’interlocuzione avviene o con il Comune o con il soggetto gestore.
C’è una novità rilevante anche per le attività economiche: passando a Tcp, infatti, la tariffa diventa una fattura “ivata”, rispetto alla quale sarà possibile detrarre il 10% di Iva, al contrario di oggi. Ci sarà inoltre un beneficio su tutte le utenze, anche quelle non domestiche, in termini di minori costi inseribili nel piano economico finanziario, da finanziare con tariffa.
“Questo voto – ha spiegato l’assessore Lanfranco de Franco – consente di attuare un passaggio importante per la riscossione della tariffa sui rifiuti. Anticipiamo un passaggio che si sarebbe reso necessario in futuro, anticipandone anche gli effetti positivi. Siamo tra i primi Comuni capoluogo sia in Emilia che in Italia a passare a tariffa corrispettiva grazie alla sperimentazione di misurazione puntuale, iniziata alcuni anni fa. È importante comunque sottolineare che il controllo della futura Tcp, ora Tari, rimane in capo al pubblico sia come potestà normativa e regolatoria sulle tariffe e sui piani finanziari che come coordinamento per la fondamentale attività di accertamento e anti-evasione, e nei rapporti con le associazioni e con i sindacati per una gestione condivisa della materia”.
Il Comune di Reggio affiderà a Iren tutta la gestione dell’attività di fatturazione, riscossione, contenzioso e attività anti-evasione, mantenendo però il ruolo di programmazione e controllo tramite un tavolo di coordinamento con il gestore stesso e con l’individuazione, grazie a una convenzione posta in approvazione nel consiglio comunale, di precisi obblighi e attività da rispettare da parte di Iren Ambiente sia nei confronti dei contribuenti (sportello, numero verde) che nel recupero dei crediti.
Si alleggerirà di molto, inoltre, l’impatto sulla parte corrente del bilancio comunale, riducendosi le somme da vincolare a titolo di fondo crediti di dubbia esigibilità. Restano in capo al consiglio comunale l’approvazione delle tariffe, del regolamento e del piano economico finanziario, da approvare nel rispetto degli stringenti vincoli imposti dalla normativa e dagli enti regolatori Arera (nazionale) e Atersir (regionale).
La delibera comunale di indirizzo troverà applicazione a partire dall’anno 2022, ma solo in caso di (probabile) proroga statale del termine di approvazione dei bilanci e del regolamento per la disciplina della tariffa rifiuti corrispettiva; in caso contrario, invece, nel 2022 si continuerà ad applicare il regolamento Tari puntuale, e il passaggio a tariffa corrispettiva sarà posticipato al 2023.
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L’approvazione di questo passaggio è stata molto criticata dai consiglieri comunali di Coalizione Civica Dario De Lucia e Fabrizio Aguzzoli: “Questa esternalizzazione del servizio metterà la persona, che per il Comune si chiama cittadino, a diventare utente di Iren. Una volta privatizzato questo servizio, tutte le materie di accertamento e contenzioso sulle bollette saranno nella pratica gestite non dal Comune, ma da un’azienda privata. Coalizione Civica ha votato contro a questa delibera regalo di Natale: pensiamo che il pubblico debba mantenere il controllo e la gestione dei servizi locali, soprattutto se si tratta di riscossione e accertamenti delle tasse”.
Per Aguzzoli e De Lucia “l’esternalizzazione dei servizi è allettante per un Comune perché libera personale e risorse impiegate in quel servizio, che prima era gestito dal pubblico. Ma questo non avviene gratis: infatti se guardiamo il quadro storico tutti i servizi dati alla multiutility quotata in borsa si sono tradotti in un aggravvio di costi per l’utente nel lungo periodo. La responsabilità dell’operazione (rivendicata con orgoglio, sigh) è del sindaco Vecchi e dell’assessore De Franco, che l’hanno presentata come operazione di successo. Il problema è che nei fatti sarà impossibile tornare indietro alla gestione pubblica, perché non avremmo più il know-how e le risorse per farlo. Non è esattamente un gran bel regalo di Natale da fare ai cittadini”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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