Nonostante il lieve incremento delle vendite al dettaglio registrato nell’ultimo trimestre dell’anno (+0,3%), il commercio reggiano ha comunque chiuso il 2020 in “rosso”, appesantito dall’impatto della pandemia di nuovo coronavirus. L’aumento che si è evidenziato nell’ultimo scorcio dell’anno, influenzato probabilmente dalle vendite pre-natalizie, non è stato infatti sufficiente a compensare le forti penalizzazioni che ha dovuto subire il settore a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 e delle conseguenti misure di contrasto adottate da marzo in poi.
Secondo l’analisi dell’Ufficio studi della Camera di commercio di Reggio, nel 2020 il calo complessivo delle vendite rispetto all’anno precedente è stato del 5,3% – e nel 2019 si era comunque già registrata una contrazione dello 0,8% rispetto al 2018.
Tornando ai dati del trimestre ottobre-dicembre, a incidere in modo determinante sul trend positivo delle vendite al dettaglio in provincia di Reggio sono stati i dati della grande distribuzione organizzata: ipermercati, supermercati e grandi magazzini hanno infatti fatto registrare un incremento delle vendite del 13,5% rispetto allo stesso periodo del 2019. In crescita anche il commercio di prodotti alimentari nei negozi di vicinato, le cui vendite sono aumentate del 4,8% su base annua. In controtendenza, invece, gli esercizi di commercio di prodotti non alimentari, per i quali le vendite nel periodo compreso tra ottobre e dicembre si sono ridotte del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le attese per il primo trimestre del 2021, oltre il 60% degli esercizi commerciali reggiani del dettaglio alimentare e della grande distribuzione organizzata ha intravisto la possibilità di una sostanziale stabilità nelle vendite, mentre meno del 10% ha previsto un incremento delle stesse. Ben più fosche, invece, le previsioni relative al commercio non alimentare: il 53% degli esercizi ha ipotizzato un’ulteriore contrazione delle vendite, mentre solo il 4% ha azzardato ottimismo in vista di una possibile crescita.
Il focus dell’indagine della Camera di commercio reggiana ha analizzato anche gli effetti della pandemia sull’occupazione nel settore del commercio: più della metà delle aziende non ha modificato le modalità di lavoro, mentre per far fronte agli effetti della pandemia il 34% delle imprese ha usufruito di ammortizzatori sociali (cassa integrazione) o ha fatto ricorso ad altri strumenti (ad esempio lo smart working) o ad altre modalità di sostegno d’emergenza. Il 6% delle aziende, infine, ha scelto di non rinnovare i contratti in scadenza oppure di posticipare o cancellare le assunzioni previste.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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