Il Circolo della Sanità promosso dal Pd fa un altro passo avanti verso la gente

gruppo

Secondo appuntamento con medici e primari del “Circolo della Sanità”, l’iniziativa voluta dal segretario provinciale del Pd Andrea Costa, avvallata dal dottor Gian Maria Fantuzzi che, dopo un primo incontro a Massenzatico, alla presenza del sindaco Luca Vecchi, ha riunito illustri specialisti dell’Ausl reggiana nella splendida cornice del locale Sant’Ambrogio a Rivalta. In quella sede, Andrea Costa, segretario provinciale del Pd, Roberta Mori, candidata alle Europee per il Partito democratico, il direttore generale della Tricolore Reggiana Mario Tavaglione e i medici che hanno accettato con entusiasmo di far parte di questo “Circolo” hanno affrontato alcuni dei problemi salienti della sanità nazionale, sottolineando l’importanza della prevenzione, una mission che il Circolo della Sanità si è posto come obiettivo attraverso incontri con i giovani, i dirigenti delle società sportive durante il trofeo Cimurri, i genitori, gli anziani e chiunque sia interessato all’argomento per far capire alla cittadinanza intera quanto sia importante la prevenzione delle malattie cardiovascolari e respiratorie, ma anche quanto sia nocivo il fumo e come si possano affrontare problemi traumatologici negli sportivi.

 

“Vorrei creare un connubio fra sport e sanità – ha spiegato Mario Tavaglione – Io stesso ho verificato l’interesse delle stesse società sportive a una serie di incontri di questo tipo e a mio avviso questo percorso, a fianco dei medici, sulla prevenzione va approfondito e sviluppato, a partire dagli stili di vita. Al torneo Cimurri ci saranno in campo 700 bambini che giocheranno per 40 giorni e quello sarà un momento nel quale parlare con ragazzi e famiglie di determinati argomenti, ma il progetto dovrà poi proseguire al di là del torneo, con l’incontro dei medici con la gente, perché le persone possano essere informate su come prevenire certe malattie. Lo stesso Chiarino Cimurri sarebbe stato felicissimo di questa iniziativa”.
“Nel mese di maggio – spiega il dottor Gian Maria Fantuzzi, caposala del room ortopedico del Santa Maria Nuova, tra i promotori dell’iniziativa – alcuni primari e medici del Santa Maria parleranno di prevenzione ai ragazzi e alla cittadinanza in generale. Il segretario provinciale del Pd Andrea Costa è tra i promotori di questo progetto e di questo lo ringrazio perché non è facile che un partito politico appoggi e dia slancio ad un’idea simile. Il rapporto medico-paziente dovrà cambiare e noi dovremo essere sempre di più in mezzo alla gente, integrando e divulgando contenuti relativi alla prevenzione”.

“A livello nazionale di sanità non parla più nessuno – spiega il segretario del Pd Andrea Costa – Recenti studi hanno evidenziato che il nostro sistema sanitario nazionale è un malato gravissimo, ma fortunatamente Reggio Emilia è un’isola felice. Questo progetto del Circuito della Sanità ha infatti lo scopo di fare incontrare i professionisti e la gente, facendo in modo che si parli sempre più concretamente di sanità. A livello politico mi batterò per rilanciare il finanziamento pubblico alla sanità, tagliando sprechi e inefficienze, rilanciando la politica degli investimenti. Il 26 maggio ci saranno le elezioni e dovrà essere un voto anche e a sostegno di una nuova sanità”.
“Faccio parte di questo “Circolo” e francamente io non avevo mai parlato di sanità alle persone – spiega il dottor Valerio Annessi, direttore dell’unità chirurgica Area Nord dell’Ausl – Purtroppo a Reggio ci sono sempre meno medici. Vi faccio un esempio da direttore: abbiamo bisogno di chirurghi, ma il primo che assumeremo dovrà andare a Castelnovo Monti. Se lo avessero proposto a me quando sono entrato ci sarei andato di corsa, ma oggi in molti rifiutano perché hanno talmente tante opportunità di lavoro che si possono permettere questo lusso. Al Santa Maria non troviamo ortopedici e questo per la cattiva programmazione del governo che non spende i soldi per gli specializzandi. Da parte nostra dobbiamo fare di tutto per far crescere i nostri giovani medici, per poi cercare di trattenerli, anche se non è facile, ma per tenere altissime le qualità della nostra struttura sanitaria è importante farlo, visto che i medici giovani vanno dove c’è la possibilità di imparare e di crescere in fretta”.

“Dobbiamo investire sui nostri giovani medici che oggi, purtroppo, sono precari per troppo tempo – spiega il dottor Annibale Versari, direttore della medicina nucleare del Santa Maria Nuova, accompagnato dalla dottoressa Alessia Ciarrocchi, ricercatrice dell’Irccs – Il problema è che quando li abbiamo fatti crescere, non trovando ulteriori sbocchi, rispondano positivamente alle richieste del settore privato, che è privo di lacci e lacciuoli. E’ assurdo formare i giovani per poi lasciarli andare. Inoltre, manca l’innovazione: all’ospedale non ci sono solo medici, infermieri e tecnici; oggi possiamo gestire una mole spaventosa di dati, ma occorre personale adeguato per farlo, figure nuove riconosciute dal sistema, cosa che invece non accade, visto che i nostri specialisti vengono inquadrati con tipologie contrattuali il più vicine possibili alla loro reale mansione, ma non in modo corrette e questo a causa di gravi lacune della legge che non viene adeguata ai tempi che cambiano”.

“La nostra sanità non può fermarsi ed aspettare gli altri – aggiunge il dottor Alessandro Navazio, direttore di rete cardiologica dell’Ausl – Noi dobbiamo diventare dei modelli e tirarci dietro gli altri e dobbiamo esserlo anche su come vengono allocate le risorse. La nostra regione ha investito oggi su cose delle quali verranno raccolti i risultato fra sette-otto anni: vaccini, screening e molto altro ancora. L’organizzazione è fondamentale e io francamente non baratterei mai una medicina rivoluzionaria col fatto che un infartuato mi arrivi 10 minuti prima in ospedale: 10 minuti possono salvare una vita, ma perché ciò avvenga occorre un’organizzazione perfetta. Ottimizzare le risorse non vuole dire risparmiare, ma spendere tutti i soldi nel modo migliore. La popolazione quando è stata chiamata in causa ci ha sempre dato una mano e se c’è qualcuno che parla di “mala sanità a Reggio Emilia”, significa che non l’ha provata e questo nostro livello di eccellenza è dovuto anche al fatto che abbiamo un apparato politico alle spalle che ci sostiene in tutto, anche nella ricerca”.

“Siamo in presenza di grandi tecnologie come l’intelligenza artificiale – ha spiegato il dottor Marco Bertolini, fisico-medico del Santa Maria – E’ notizia dell’altro giorno che sia stato scoperto un virus che inserisce lesioni polmonari in tac e il radiologo non se ne accorge. Il sovranismo imperante è sbagliato: una parte politica del nostro Stato vuole combattere i vaccini, poi dà la pistola in mano alla gente, senza pensare che ci sono più morti per mancate vaccinazioni che per colpi di pistola”.
“La sanità reggiana ha una grandissima forza: la sanità di comunità – conclude il dottor Mirco Lusuardi, direttore del reparto di riabilitazione respiratoria dell’ospedale di Correggio – I cittadini vogliono bene alla nuova sanità: c’è un’ottima risposta. Personalmente faccio tante prestazioni anche domiciliari perché credo che l’ospedale debba anche uscire fuori e proiettarsi sul territorio e ritengo che i nostri bravissimi infermieri domiciliari facciano un lavoro egregio e siano la nostra punta di diamante. Il Circolo della Sanità vuole aprirsi alla cittadinanza e io voglio poter parlare di salute coi cittadini, coi gruppi sportivi, coi volontari, con chiunque desideri ascoltare. Questo Circolo nasce con l’obiettivo di costruire la salute dialogando con la comunità”.

“Si arriva a un certo punto della carriera in cui è assolutamente stimolante trasmettere ciò che si sa ai giovani – spiega il dottor Lorenzo Manzini, medico chirurgo del Santa Maria Nuova – E questo compito spetta a noi, che siamo ancora un po’ lontani dalla pensione; tutto ciò per me è di grande stimolo e soprattutto permette a tanti giovani di crescere”.
“Sono felice di veder riuniti tutti questi illustri medici in questa iniziativa – spiega il sindaco Luca Vecchi, presente all’evento – Non sempre c’è disponibilità da parte di autorevoli professionisti della sanità a mettersi a disposizione in un’azione di natura divulgativa. Ero con loro a Massenzatico, in una frazione, ma i nostri professionisti hanno dimostrato tutti di avere un elevato tasso di umanità. Reggio è una città con eccellenze particolari e altre realtà non possono neppure competere con noi. Basti pensare che l’università internazionale Luiss, dopo Roma e Milano, ha deciso di creare una sede proprio a Reggio Emilia. Abbiamo inoltre un sistema economico dinamico, un ottimo welfare, educazione e cultura ricche, con le recenti mostre da Salgado a Fontanesi, da Fotografia europea alla programmazione internazionale della danza. Abbiamo attraversato la crisi, ma ora andiamo controcorrente rispetto alla cultura della distruzione e del tornare a com’eravamo una volta, quando però, a quei tempi, non si arrivava da Reggio a Roma in due ore e mezzo e via dicendo. Volontariato, educazione, sanità, cultura e sport, sicurezza, ci sono sfide aperte da giocare che ci permetteranno di attirare talenti in una città che deve continuare a crescere, cercano di non invecchiare, di non tornare al passato, ma di restare al passo coi tempi, potenziando l’università e i centri di ricerca.

Saremo competitivi se saremo attrattivi, un punto di riferimento per l’aera vasta europea che si apre al mondo. Noi non siamo una comunità sovranista, ma aperta e che si confronta con tutti per crescere. Io non sono migliore di altri, ma in 5 anni, assieme alla mia giunta, abbiamo fatto tantissimo, forse più di quanto potessimo fare, pur avendo commesso certamente degli errori e francamente, ora, dai miei avversari non vedo idee per migliorare le cose. Anche in termini di sicurezza, malgrado la recente circolare del ministro Salvini, a Reggio non è mai stata presa una decisione che non fosse concertata tra prefetto, sindaco, questore e comandanti delle forze dell’ordine. In questa città c’è collaborazione fra gli organi dello Stato e questo, rispetto ad altre realtà, è certamente un’altra eccellenza reggiana”.