Prenderà il via con quattro giornate inaugurali (il 28, 29 e 30 aprile e il primo maggio) la diciottesima edizione di Fotografia Europea, prodotta e promossa dal Comune di Reggio Emilia e dalla Fondazione Palazzo Magnani. Nel 2023 il festival reggiano, appena premiato come “Photo Festival of the Year” ai Lucie Awards di New York, avrà come tema “Europe matters: visioni di un’identità inquieta”, con mostre aperte fino all’11 giugno.
Lo sguardo sarà rivolto verso la complessità dell’attualità, dove le radici dell’identità individuale e sociale vengono messe costantemente in discussione. Esiste una comune identità europea? In che misura mito e memoria modellano o consolidano il nostro senso di appartenenza collettiva? E in che modo la fotografia contemporanea contribuisce a dare una risposta alle sfide e alle situazioni che vivono i cittadini europei?
A queste e a tante altre domande risponderanno fotografi e fotografe invitati dalla direzione artistica del festival, che quest’anno si arricchisce di una nuova componente: a Tim Clark (editor di 1000 Words e curatore di Photo London Discovery) e a Walter Guadagnini (direttore di Camera – Centro italiano per la fotografia di Torino) si aggiunge infatti la storica francese della fotografia, autrice, curatrice di mostre e ricercatrice Luce Lebart.
Quanto sia complesso e difficile cogliere la natura dell’Europa come comunità è il tema di una serie di progetti fotografici che si soffermano soprattutto sulle persone e sulle identità, per raccontare le politiche di inclusione ed esclusione e la persistenza delle idee di storia e di cultura nel momento presente. I progetti di questa nuova edizione del festival, inoltre, indagheranno tra le altre cose le nozioni di appartenenza e solidarietà, così come quelle di fragilità e inquietudine.
“Fotografia Europea 2023 si incarica, a partire dal tema scelto, di indagare e di sviluppare uno dei concetti chiave del tempo presente, a cominciare dalla dimensione geopolitica che viviamo nel quotidiano”, ha sottolineato il sindaco di Reggio Luca Vecchi: “L’idea di Europa, di una vera e propria identità europea, è argomento infatti che va ben al di là dell’UE in quanto istituzione, e anche di talune polemiche speculative attorno alle quali ci si divide. Proprio la guerra in Ucraina ha infatti riproposto tale argomento come centrale nell’agenda, un tema gravido di interrogativi ai quali non si è ancora riusciti a rispondere compiutamente. È superfluo dire che la dimensione tecnica, persino quella politica in quanto tale, non bastano a far sì che i concetti, i valori europei possano dirsi largamente condivisi: in questo il ruolo dell’arte e quello della cultura possono a un tempo fungere da stimolo e indicare vie nuove”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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