“Con la cultura non si mangia?”: il 25 marzo a Reggio il talk di Confcooperative Terre d’Emilia

Con la cultura non si mangia Confcooperative Terre Emilia cover

Proseguono gli appuntamenti promossi da Confcooperative Terre d’Emilia nell’ambito della call “Cooperare per innovare”, lanciata dalla centrale cooperativa emiliana per sostenere il rafforzamento delle attività dei giovani, dei liberi professionisti e dei gruppi informali (associazioni) che si muovono in diversi ambiti, con particolare riferimento a cultura, creatività, sostenibilità e innovazione.

Proprio a questi temi è dedicato l’appuntamento sul tema “Con la cultura si mangia?”, in programma martedì 25 marzo alle 18.30 al centro sociale Orti L. Spallanzani (gestito dalla cooperativa sociale Giro del Cielo), in via Toscanini 20 a Reggio.

Sono due le domande che fanno da sfondo all’appuntamento: come possono cultura e innovazione sociale dialogare tra di loro? E quale ruolo può avere il modello cooperativo nel creare progetti culturali sostenibili? A parlarne saranno il direttore della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Paolo Cantù, la coordinatrice dell’Area servizi alla persona di Farmacie comunali riunite Veronica Ceinar e Angelo Cagnazzi della cooperativa Re_Esistente. Il talk sarà condotto da Digital Freaks.

“L’arte e la cultura – ha sottolineato il presidente di Confcooperative Terre d’Emilia Matteo Caramaschi – sono strumenti potenti di trasformazione sociale, capaci di generare connessioni e favorire l’inclusione. Contemporaneamente, quella della cultura è una formidabile ‘industria’ che, secondo gli ultimi dati della Camera di commercio dell’Emilia, nel 2023 ha generato, nella nostra provincia, attività il cui valore ha raggiunto i 1.033 milioni di euro, ovvero il 4,9% della ricchezza complessivamente prodotta in provincia di Reggio. Questo valore è risultato in crescita del 5,6% rispetto al 2022, con un contemporaneo aumento dell’1,4% degli occupati, passati dai 14.557 del 2022 ai 14.762 nel 2023. Anche a fronte di questi dati, siamo convinti che occorra sviluppare nuovi modelli che uniscano creatività, lavoro e innovazione sociale”.



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