Lettera a sindaco e presidente della Provincia, i sindacati: serve un patto territoriale per Reggio

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Scriviamo queste righe mossi dall’interesse verso il nostro territorio e la comunità reggiana e dalla preoccupazione che si possa riemergere da questo periodo di crisi economica, sociale, pandemica avendo fatto tutto il possibile per salvaguardare le persone e le attività sociali ed economiche, garantendo loro il futuro.

Nei mesi scorsi ci siamo chiesti se era possibile affrontare questa crisi storica, ed assolutamente nuova per la nostre società, con strumenti vecchi e di routine. La risposta è stata che in parte ci saremmo dovuti avvalere di esperienza e competenze pregresse, dall’altra che sarebbero stati necessari strumenti e modi di agire nuovi. Ed è su quest’ultimo punto che, per passare dalle parole ai fatti, non sono mancate le resistenze.
Crediamo però non ci siano alternative, in questa lunga fase così delicata che sta stravolgendo le nostre sicurezze e il nostro modo di agire la quotidianità, a quella di muoversi insieme in modo nuovo. Abbiamo bisogno di fare un salto di qualità nella discussione pubblica, passando a confrontarci su un più generale ed organico Patto Territoriale per Reggio Emilia.

Non possiamo più limitarci a realizzare tante e diverse singole iniziative e accordi su specifici temi che interessano la nostra città, per quanto importanti e meritevoli, ma dobbiamo provare a ricondurre il tutto ad un luogo ed un momento dove ogni soggetto istituzionale e sociale condivide alcuni punti qualificanti per la tenuta e la resistenza dell’oggi e soprattutto per la rinascita e la ripartenza di domani.
Sul progetto di un Patto per il Lavoro a Reggio nei mesi scorsi ci sono state convergenze di numerose realtà associative del territorio e in più occasioni, anche ufficiali, come Istituzioni avete manifestato interesse e assumendo l’impegno a fare partire un luogo di confronto specifico in merito, a livello provinciale e comunale.

Nei mesi passati, inoltre, oltre che la nostra ci sono state importanti sollecitazioni da parte dei media locali, delle Associazioni datoriali, della curia vescovile, dei commercianti e servizi, e di altre importanti realtà associative. E’ stato realizzato con molta enfasi lo scorso giugno ai Chiostri della Ghiara anche un primo momento di presentazione per elenco di titoli e progetti da parte del Comune di Reggio. Momento a cui però non si è dato seguito con altri appuntamenti come ci si era impegnati a fare. Allo stesso modo la Provincia si era impegnata a convocare un tavolo per il Lavoro che però non ha ancora una data.
Anche se in questi duri mesi abbiamo realizzato incontri e confronti su varie tematiche, questi hanno sempre riguardato temi specifici, mai hanno avuto l’impianto di uno sguardo di insieme.
Passata l’estate siamo ora nel pieno di una nuova seconda ondata pandemica, crediamo non sia possibile fare passare altri mesi perché, ora e qui, è necessario offrire risposte efficaci e tempestive. Diversamente il rischio è che le Istituzioni pensino di poter fare “da sole” alimentando una pericolosa e dannosa autoreferenzialità, e che non siano in grado di rispondere con adeguatezza di soluzioni.
Ferma restando la diversità, ma anche complementarietà, delle nostre reciproche azioni di rappresentanza, siamo convinti di dover rafforzare il nostro impegno riconducendolo ad un piano di obiettivi e di azione comune e condivisa. Non farlo sarebbe perdere un’occasione storica.

Mettere al centro il lavoro e la sua qualità come strumento privilegiato per esprimere la soggettività di ognuno; rafforzare il sistema di sicurezza e protezione sociale come precondizione per esercitare davvero i diritti di cittadinanza; rilanciare il valore del “pubblico” attraverso atti coerenti che prevedano investimenti sia per ammodernare le strutture (non più rinviabile ad esempio la digitalizzazione professionale della pubblica amministrazione), sia sotto forma di ricambio generazionale e professionale dei dipendenti che si traduca in nuove assunzioni e formazione costante; incentivare e coordinare tutti quegli investimenti, pubblici e privati, in capitale sociale e materiale, in legalità, in sostenibilità che davvero possono proiettare Reggio Emilia ancora di più tra i territori forti d’Europa, dove si desidera studiare e trovare un qualificato sbocco professionale e quindi vivere e crescere con la propria famiglia.

Sono queste nel merito le nostre idee, che conoscete già e che sono ormai un patrimonio comune.
Attraverso le migliaia di “sensori” che il sindacato ha sul territorio – con delegati, operatori e attivisti sindacali, servizi nelle sedi, iscritti, lavoratori e pensionati – registriamo un malessere e una sfiducia diffusi e radicati, un’enorme difficoltà da parte delle persone a percepire un orizzonte di miglioramento nel futuro.

Come Corpi sociali, insieme alle Associazioni e Istituzioni del territorio, potremmo davvero dare, con un Patto Territoriale, un importante segnale di costruzione di un futuro migliore per tutti.
Come Cgil Cisl Uil siamo quindi a ribadire ancora una volta la disponibilità ad essere parte integrante e propositiva di un progetto che crediamo debba essere guidato, come già avviene in altre realtà della Regione, dalle istituzioni locali. Ulteriori ritardi non farebbero che alimentare il vento di una protesta violenta e fine a se stessa che segnerebbe, a nostro parere, un’evidente crescita di sfiducia nelle istituzioni con esiti oggi non prevedibili.