Rappresentano il 28% dell’intera produzione comprensoriale di Parmigiano Reggiano di montagna i caseifici dell’Appennino reggiano aderenti alle centrali cooperative reggiane con i quali l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi, sarà a confronto martedì 3 agosto a Castelnovo ne’ Monti.
Promosso da Confcooperative, “l’incontro – come sottolinea il responsabile della cooperazione agricola e agroalimentare di Confcooperative, Alberto Lasagni – consentirà di approfondire i progetti che sono in campo per rafforzare il ruolo dei produttori e le politiche regionali finalizzate alla valorizzazione di un’eccellenza che nella montagna reggiana assegna un indiscusso primato alla cooperazione tra agricoltori, con 16 caseifici attivi su un totale di 19, 260 produttori agricoli associati e 230.000 forme di produzione annua, corrispondente a oltre 1.250.000 quintali di latte trasformato” e ad un valore che supera i 100 milioni di euro alla produzione.
“Nel 2020 – prosegue Lasagni – nell’Appennino reggiano si è registrato un incremento produttivo del 7,04%, a conferma dell’assoluta centralità del Parmigiano Reggiano per l’economia agricola di questo territorio, in cui convivono forti tradizioni e alti riconoscimenti qualitativi che sono stati riconosciuti con un apposito marchio, ma anche condizioni di svantaggio (sui trasporti, sui magazzini, su produzioni foraggere non implementabili con l’irrigazione) che non sono ancora adeguatamente riconosciute dalle quotazioni”.
“Con l’assessore Mammi – conclude l’esponente di Confcooperative – approfondiremo questi temi e l’impegno che la Regione sta esprimendo, in termini di politiche e di risorse, per l’area appenninica, puntando a rafforzare ulteriormente la collaborazione tra questo livello istituzionale, le amministrazioni locali e quel sistema cooperativo agroalimentare che rappresenta un grande fattore di tenuta e sviluppo per l’economia montana, la salvaguardia e la vita di tante piccole comunità”.
“Un’agricoltura multifunzionale – osserva l’assessore regionale Alessio Mammi – che trova nel Parmigiano reggiano un’espressione d’eccellenza, ma la cui presenza alimenta anche tante altre economie e servizi che consentono di garantire opportunità di lavoro, iniziative legate al turismo e alle tradizioni, cura di un ambiente e di risorse (quali il bosco, ad esempio) che rappresentano un patrimonio per l’intera collettività”.
“In questi anni – prosegue Mammi – i caseifici e le latterie sociali reggiane sono stati protagonisti, tra l’altro, di rilevanti progetti di filiera che hanno incluso anche tante singole aziende agricole, realizzando quell’integrazione che riteniamo indispensabile per rafforzare complessivamente il ruolo dei produttori”.
Dopo l’incontro a Castelnovo ne’ Monti (in programma alle 10,00 nella sede di Confcooperative, in via Morandi), Mammi visiterà la Latteria Sociale Garfagnolo (l’ultimo, sulla SS 63, in direzione del Passo del Cerreto), l’azienda agricola di Giordano Santini (con bovine da latte per il Parmigiano Reggiano al pascolo tra il Ventasso e il Casarola) e la Cooperativa agricola Cervarolo, stalla sociale che opera su oltre 200 ettari di terreno ad una quota che sta tra i 700 e 1200 m s.l.m., altrimenti lasciati in abbandono.
“Eccellenze, anche queste – conclude Mammi – che bene esplicitano tutto il valore della presenza degli allevamenti e dei caseifici per la tenuta e lo sviluppo della montagna”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]