A luglio la Regione Emilia-Romagna ha individuato l’insieme dei 18 comuni dell’Appennino modenese come “area interna”, una delle zone identificate dentro il perimetro dei comuni montani – o parzialmente montani – che superino una certa soglia di potenziale fragilità.
Il riconoscimento, che prevede la valorizzazione delle peculiarità di queste aree per permettere loro di competere alla pari con gli altri territori attraverso l’introduzione di criteri preferenziali nei bandi e alla creazione di bandi riservati e orientati ai bisogni delle aree interne stesse, tra le altre cose consentirà ai comuni modenesi di Serramazzoni, Marano, Guiglia, Prignano, Polinago, Pavullo, Zocca, Montefiorino, Palagano, Lama Mocogno, Montecreto, Sestola, Montese, Frassinoro, Riolunato, Fanano, Pievepelago e Fiumalbo di beneficiare complessivamente di risorse pari a 11,5 milioni di euro per il rilancio territoriale della montagna.
La questione è stata seguita direttamente dal presidente della Provincia di Modena Gian Domenico Tomei, che ha collaborato attivamente con l’assessora regionale alla montagna e alle aree interne Barbara Lori, la quale si è spesa affinché anche l’intero Appennino modenese potesse diventare area interna.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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