Già iniziata la corsa verso il Black Friday

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Negli ultimi anni, il Black Friday si è evoluto da una sola giornata di sconti in un lungo evento commerciale. Quest’anno, il giorno ufficiale cade il 29 novembre, ma le promozioni sono iniziate già da settimane, con negozi fisici e online che anticipano le offerte per permettere acquisti vantaggiosi ai consumatori. Ecco tutto quello che c’è da sapere per non perdere nessuna occasione.

Anche in Italia, diversi rivenditori hanno dato inizio alle loro campagne in attesa del Black Friday con eventi specifici. Unieuro ha lanciato il suo “Passion Black Friday” con sconti su elettronica e piccoli elettrodomestici, mentre MediaWorld e Euronics offrono promozioni chiamate rispettivamente “Let’s Go Black Friday” e “Anteprima Black Friday”.

Secondo le stime del Codacons in Italia potrebbe registrarsi un giro d’affari di 4 miliardi di euro tra acquisti online e nei negozi fisici. La parte più significativa delle spese dovrebbe essere fatta ancora una volta online, dove l’associazione prevede oltre 6 acquisti su 10 (il 65%) per un controvalore di oltre 2,6 miliardi. E secondo uno studio di Scalapay, fintech italiana leader in Europa nel Buy Now Pay Later, gli italiani hanno preventivato di spendere mediamente 273 euro: faranno meno acquisti dello scorso anno – in particolare per moda, bellezza e accessori – ma punteranno su beni di maggior valore.

Negli ultimi anni, però, il Black Friday non si limita più a una sola giornata: le offerte vengono spesso anticipate da settimane di sconti e promozioni. Anche per il 2024, quindi, il calendario dello shopping sarà ricco di eventi, dalla “Settimana del Black Friday”.

Confconsumatori richiama l’attenzione su tre possibili casistiche.

L’INDICAZIONE DEL PREZZO SCONTATO – La riduzione di prezzo annunciata in una pubblicità dev’essere calcolata sulla base del prezzo più basso degli ultimi 30 giorni. Esistono promozioni di vario tipo che presentano riduzioni di prezzo o “prezzi sensazionali”, ma spesso la riduzione di prezzo pubblicizzata è sulla base del prezzo immediatamente precedente all’offerta: in questo modo viene indotto in errore il consumatore, aumentando il prezzo praticato prima di annunciare una riduzione di prezzo ed esponendo così false riduzioni di prezzo. A tal proposito la Corte di giustizia Ue con una recente sentenza ha stabilito che una riduzione di prezzo, annunciata da un’azienda sotto forma di una percentuale o di una dicitura pubblicitaria diretta a sottolineare il carattere vantaggioso di un’offerta di prezzo, deve essere determinata sulla base del prezzo più basso applicato nel corso di un periodo non inferiore a 30 giorni prima dell’applicazione della riduzione di prezzo.

GLI ACQUISTI ON LINE TRAMITE LE VARIE PIATTAFORME – Occorre prestare attenzione al prezzo effettivo dei prodotti commercializzati online. In passato, infatti, è accaduto che siano state diffuse informazioni ingannevoli in merito ai reali costi delle transazioni commerciali veicolando, attraverso una pluralità di mezzi pubblicitari, claim enfaticamente incentrati sulla gratuità delle operazioni di compravendita e sull’assenza di commissioni. Le società hanno omesso di indicare in modo chiaro e trasparente, fin dal momento dell’iniziale “aggancio pubblicitario”, l’esistenza a carico dei consumatori di costi ulteriori rispetto al prezzo di acquisto del prodotto, legati all’applicazione di commissioni: ad esempio per la protezione degli acquisti o per le spese di spedizione. Si tratta di pratiche commerciali scorrette ai sensi del Codice del consumo, in quanto idonee a ingannare i consumatori sulle modalità e sui costi delle operazioni di compravendita eseguibili sulle piattaforme e dunque a indurli ad assumere una decisione circa l’acquisto di un prodotto sul sito che altrimenti non avrebbero preso. E se tali prassi si sono verificate nel passato è bene sapere anche che le società che le hanno messe in atto sono state sanzionate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

BUY NOW PAY LATER: “ACQUISTA ORA, PAGA DOPO” – Si tratta di un finanziamento a breve termine di importo contenuto, con valutazione della richiesta di credito spesso in modo istantaneo, con il quale il consumatore fraziona il pagamento di un acquisto in un numero variabile di rate senza interessi. Le spese riguardano soprattutto beni voluttuari e, pur attraendo maggiormente i giovani, cominciano a coinvolgere tutte le fasce d’età. L’aumento della digitalizzazione dell’e-commerce ha favorito la forte crescita del “Buy now pay later” i cui importi, secondo i dati diffusi da un recente report di Crif, la Centrale rischi di intermediazioni finanziarie, nel secondo trimestre del 2024 sono cresciuti del 133% rispetto al primo trimestre 2022. E più della metà degli utilizzatori ha sottoscritto almeno 2 contratti, mentre il 16% ne ha sottoscritti 5 o più. Occorre prestare la massima attenzione ai contratti in quanto, anche se senza interessi, possono essere previste commissioni per le modalità di pagamento o in caso di ritardo nei pagamenti. Da quest’ultimo punto di vista potrebbero essere previste anche penali e interessi di mora non irrisori. I consumatori devono prestare la massima attenzione perché, come ha scritto la Banca d’Italia in un report del 2022, «potrebbero favorire acquisti impulsivi ed eccessivi rispetto alle capacità di spesa degli acquirenti, determinando per gli utilizzatori l’accumulo inconsapevole di una quantità di debito complessivo non sostenibile». Insomma, il rischio di sovraindebitamento è dietro l’angolo.

“Ancora oggi, con gli sconti, alcuni esercenti (una minoranza) pensano di poter accattivare i consumatori con azioni non molto trasparenti. Tuttavia – dichiarano il presidente nazionale di Confconsumatori, Marco Festelli, e il vicepresidente nazionale Carmelo Calì – i cittadini-consumatori sono sempre più formati e consapevoli dei loro diritti e non sono polli da spennare”.



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