Claudio Guidetti presidente regionale e segretario provinciale Azione, scrive in una nota: “Prima di tutto come reggiano e come vittima di un grave infortunio sul lavoro sono choccato per la scia di dolore e sangue che in cinque giorni ha prodotto nel nostro territorio sei operai feriti e un morto.
Una catena di eventi che fatico a derubricare nel sottoinsieme della sfortuna e che ritengo richieda, invece, una seria e soprattutto rapida presa di posizione da parte delle Istituzioni.
In qualità di segretario provinciale e presidente regionale di Azione chiedo alla politica il massimo dell’unità d’intenti: non sarebbe etico dividersi sul tema della sicurezza sul lavoro, che ha risvolti umani, sociali ed economici importanti.
E se anche avessimo un dubbio sull’opportunità di questa o di quella posizione magari più conveniente dal punto di vista elettorale, invito tutti a pensare alla paura e al dolore delle famiglie di chi si devasta la salute lavorando e di chi da, quel lavoro, non torna più a casa.
La nostra provincia lo scorso anno ha visto 7 persone morte lavorando, peggiorando la situazione di 12 mesi prima. In questo avvio d’anno i numeri sono sotto agli occhi di tutti.
Possiamo cavarcela con gli slogan e le scorciatoie, possiamo invece fare scelte importanti, come quella di dare tutto il supporto possibile al tavolo provinciale che si occupa di sicurezza sul lavoro e che vorrei fosse il luogo in cui progettare davvero come migliorare la situazione di Reggio.
Quando dico progettare intendo sia la messa a terra di operazioni concrete – a cominciare dalla necessità di avere più controlli, più coordinati e concentrati nei settori ad alto rischio, a cominciare dall’edilizia –, sia la produzione di una spinta morale, etica e culturale che spieghi alle imprese, ai lavoratori e ai cittadini che la sicurezza sul lavoro è un diritto che tocca tutti.
Mi rendo conto che morale, etica e cultura non siano le parole più frequentate ma se la politica vuole tornare ad essere credibile deve ripartire da qui.
Mi auguro che il Presidente della Provincia Zanni convochi urgentemente il tavolo, esattamente con queste premesse. In tal caso avrà il nostro supporto.
Così come mi limito ad osservare che il segretario nazionale di Azione, Carlo Calenda, ha preso una posizione chiara proprio per quel che riguarda la cronica mancanza di personale all’Ispettorato del Lavoro in Italia e nello specifico a Reggio Emilia, istituzione chiave per presidiare la sicurezza. Calenda chiese l’assunzione di 5.000 nuovi ispettori del lavoro e, come spesso accade quando sul tavolo di sono proposte che hanno un senso, il barnum della politica ha preferito parlare del solito match tra fascisti e antifascisti.
La differenza tra il fare e il non fare è solo una questione di volontà, non di soldi. Nel Paese che ha avuto la volontà di bruciare 150 miliardi col superbonus senza ristrutturare una sola casa popolare, è bene ricordare che la sicurezza sul lavoro non può più attendere”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]