Guastalla, successo di pubblico e critica per il Po di Kenna a palazzo Ducale

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Sono arrivati da ogni parte dell’Italia, e addirittura dall’estero, da Francia e Polonia, i visitatori che sabato scorso hanno partecipato all’inaugurazione della mostra “Michael Kenna: il fiume po”, allestita al piano nobile di Palazzo Ducale e visitabile fino al 6 gennaio 2022.

Sabato pomeriggio, nel cortile interno dell’antica residenza gonzaghesca, dopo il saluto del sindaco Camilla Verona, hanno introdotto la mostra l’assessore Gloria Negri, il critico d’arte Sandro Parmiggiani, e infine il fotografo Michael Kenna.
Dopo il taglio del nastro, a gruppi di 80 persone per volta, i visitatori (oltre 300) sono saliti per visitare l’esposizione attraverso le suggestive sale del piano nobile. Andato a ruba anche il catalogo (Corsiero editore) che è già in fase di ristampa e che sabato pomeriggio è stato firmato direttamente dal fotografo gallese a quanti lo hanno richiesto.

Domenica mattina anche il teatro Ruggeri era pieno di gente. Oltre 250 gli spettatori che hanno ascoltato il dialogo fra Sandro Parmiggiani, Michael Kenna e Gloria Negri.

Il fotografo, su richiesta dell’assessore alla cultura, ha selezionato cinque meravigliosi scatti del Po, raccontando aneddoti, ricordando emozioni, spiegando tecniche e tempi di esposizione per realizzarle mentre il critico Parmiggiani ha colto gli elementi distintivi e ricorrenti, gli alberi, gli uccelli, i cieli…

Kenna per prima cosa ha ringraziato l’assessore alla cultura per l’allestimento che è stato fatto della mostra, giudicandolo perfetto nell’organizzazione e successione delle foto e nell’illuminazione. Poi ha raccontato che fu Sandro Parmiggiani ad invitarlo, nel 2005, a venire a Reggio Emilia. “Venni nel 2006 e a quel tempo la mia guida fu Mauro Lorenzini che mi portò a vistare tanti luoghi della provincia di Reggio Emilia e le terre lungo il Po. Da lì iniziò il mio amore, la mia infatuazione per il vostro fiume. Perché ho scelto il Po? Non saperei. Per la stessa ragione per cui ci si innamora di una persona ”.

“Definisco le mie fotografie come una relazione. Una collaborazione fra me e le cose che fotografo. Ho sperimentato che il modo in cui si pone l’osservatore cambia l’osservato per cui mi muovo sempre con grande rispetto e chiedo sempre il permesso di fotografare, qualunque sia il soggetto da fotografare, e così ho fatto anche per il Po. Sono sempre grato della bellezza che la natura mi restituisce.

Corridor of Leaves, Guastalla, Emilia Romagna, Italy. 2006

“La prima foto che ho scelto è un corridoio di foglie autunnali, simbolo del viaggio che ho intrapreso, la rappresentazione simbolica del mio approccio alla vita. Si vede un orizzonte ben delineato ma allo stesso tempo con diversi percorsi possibili da percorrere”.

Dramatic Clouds, Sannazzaro dè Burgondi, Pavia, Italy. 2019

 

“Anche qui ci sono alberi all’orizzonte e l’ho scelta per il tema del tempo e del movimento. Passo moltissimo tempo a scattare le fotografie, non utilizzo macchine digitali, e trascorro molte ore nella camera oscura. Questa fotografia ha un tempo di esposizione lungo, come tante che scatto di notte perché cerco di cogliere ciò che non si può vedere ad occhio nudo. Guardando questa foto si può cogliere la maestosità e la potenza della natura. Non si tratta solo di acqua o solo di alberi. C’è tutto ciò che circonda ed entra in connessione con essi”.

Mountain Tree, Pian della Regina, Crissolo, Cuneo, Italy. 2019

 

“Con questa foto voglio esprimervi quanto io ami fotografare, quanto io ami ogni aspetto della fotografia. Per me è un viaggio che dura molte ore durante le quali sono molto concentrato sulle cose miracolose che piano piano appaiono in questo percorso. Non sono tanto interessato al prodotto finale quanto al processo che io attraverso. Un processo che si accompagna ad una meditazione profonda che definirei quasi terapeutica”.
“Il viaggio che io ho intrapreso lungo il Po è stato un viaggio meraviglioso che è durato diversi anni grazie alle mie guide che mi hanno fatto scoprire luoghi che da solo non avrei mai potuto vedere. Ho scelto questa foto perché siamo alla fonte del Po, sul Monviso, all’inizio di questo viaggio. L’ho scattata non posizionando la macchina fotografica sul treppiede ma appoggiandola direttamente sulla neve”.

Ponti di Spagna, Bondeno, Ferrara, Italy. 2018

 

 

“Questa è la foto scelta per la copertina ed è legata al tema del tempo, una costante. Passo ore a lavorare con la gelatina d’argento e non sempre il processo è prevedibile. Questa foto può essere considerata il mio tributo al Po. Frutto di una lunga esposizione. Mentre preparavo la macchina per scattare, ho visto sul tetto di una casa, che non si vede ma che è sulla destra, alcuni uccelli e mi sono detto ‘sarebbe bello che volassero in questo preciso momento così da poterli catturare nello scatto’. Così ho chiesto alla mia guida, Matteo Colla, di andare intorno a casa e di battere le mani rumorosamente per far muovere gli uccelli. Sono stato così fortunato che sono apparsi nel riquadro dell’obiettivo ma io avevo già preparato meticolosamente tutto per poter cogliere quell’attimo”.

Night Power Station, Pila, Porto Tolle, Rovigo, Italy. 2018

 

Kenna fotografa anche il paesaggio industriale. In questo caso si tratta del Delta del Po. “Per me era importante scattare anche queste immagini perché io vengo dall’area nord occidentale dell’Inghilterra caratterizzata da paesaggi simili. Qui è una centrale elettrica dismessa, fotografata durante la notte con una esposizione molto lunga. Nell’attesa, io e il mio accompagnatore Colla ci siamo goduti una cena e una passeggiata prima di riprendere la mia macchina fotografica”.