Chi è Chiara, una studentessa come tante

Chiara Petrolini Traversetolo

Ha un nome e un volto la studentessa 22enne di Parma indagata per infanticidio e occultamento di cadavere dopo la scoperta ad agosto di un neonato morto abbandonato nel giardino di una villetta bifamiliare a Vignale di Traversetolo e il successivo ritrovamento di ossa di quello che si ritiene potesse essere un altro bambino, sepolto sotto pochi centimetri di terra. Si chiama Chiara Petrolini, è iscritta a Giurisprudenza a Parma, alternando gli studi a qualche lavoretto come baby sitter e come volontaria nei campi estivi della parrocchia. “Una brava ragazza che non aveva mai dato segni di disagio o instabilità”. Con una vita apparentemente normale come tutti i coetanei: studio, aperitivi, uscite a cena o in pizzeria con gli amici di sempre, qualche volta anche a ballare. La sua – ha detto il sindaco di Traversetolo, Simone Dall’Orto – è «una famiglia benestante, facoltosa, integrata nel territorio e senza problemi economici, che viveva in un contesto agiato. Mai niente che potesse far pensare a qualcosa del genere».

«Chiara non mangiava più per non ingrassare e non far crescere la pancia. Aveva cercato su internet come abortire il secondo figlio», è una delle rivelazioni choc di una fonte citata da la Repubblica. Ma dopo settimane di silenzi, ora iniziano ad emergere altri particolari sul giardino degli orrori che sta sconvolgendo tutta Italia.

 

Chiara  avrebbe indotto il parto, alla quarantesima settimana, dando alla luce il piccolo nel bagno di casa, da sola, il 7 agosto. Poi avrebbe ucciso il bambino e l’avrebbe nascosto in una buca del giardino di casa. Dopo due giorni giorni è partita per un viaggio con la famiglia programmato da tempo a New York, da dove si è postata sorridente davanti ai grattacieli.  Sarebbe stato il suo cane, scavando in giardino, a far emergere il neonato e a farlo scoprire alla nonna della ragazza, che si occupava in quei giorni della villetta e ha poi chiamato i carabinieri. Da lì le indagini, che hanno poi portato all’agghiacciante scoperta dei resti di quello che si presume fosse un altro neonato. Seppellito, forse, un anno prima, ma si attendono ancora gli esiti degli accertamenti sui resti.

La madre del fidanzato: “Non la perdono”

Emanuele, il fidanzato di Chiara, ha raccontato a La Stampa che «io quel figlio lo avrei tenuto. Ho 22 anni, ma lavoro, potevo tenerlo e mia madre mi avrebbe aiutato». Con il Corriere della Sera ha invece parlato la madre di Emanuele, Sonia, spiegando di aver visto la ragazza per l’ultima volta il 7 agosto e che nell’occasione «la pancia non si vedeva». «Hanno fatto insieme le scuole, la comunione, la cresima: nessuno avrebbe immaginato questa tragedia – ha aggiunto – Li avrei aiutati. Anzi lo avrei tenuto io. Era mio nipote. Non la perdono, non ci sarà mai giustificazione».

L’amica: una tranquillità che ora fa paura
Con Repubblica ha parlato invece una delle amiche più strette di Chiara. «Sono ancora sconvolta. Ho dovuto ripercorrere passo passo tutto perché sono stata interrogata dal Ris. Non riesco a riprendermi, è come se il mondo mi si fosse capovolto davanti» ha detto, aggiungendo che la ragazza prima di partire per le vacanze era di «una tranquillità che ora mi fa paura» e di aver provato a chiamarla in questi giorni «ma non risponde e non so dove sia: non so come fare e prima di aiutarla devo aiutare me stessa».

 



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