Get Your Shit Together: la storia di Luca, Gabriel e di tutti noi

Get your shit together – Luca Carboni e Gabriel Da Costa (3)
7.6

Ha debuttato in prima assoluta il 14 febbraio al Teatro delle Passioni di Modena “Get Your Shit Together: Esercizi di approssimazione per umani” di Luca Carboni e Gabriel Da Costa, la nuova produzione di Emilia Romagna Teatro in collaborazione con il Théâtre National de Bretagne e il Collectif Novae di Bruxelles. Sarà in scena anche durante VIE festival a Bologna.
Luca Carboni e Gabriel Da Costa continuano la loro collaborazione artistica con quest’opera ,come sempre, in un connubio fra teatro, video art e nuove tecnologie; il linguaggio corporeo degli attori dialoga con quello digitale e le due realtà, quella più ancestrale del corpo umano e quella più moderna della tecnologia, più che accostarsi si mescolano.

Di cosa parla lo spettacolo? “Get Your Shit Together” è un modo di dire inglese che significa “ripigliati, riprendi in mano la situazione” ed è decisamente rappresentativo del tema che i due artisti trattano: l’immobilità. Ne esistono vari tipi: positiva, negativa, di rassegnazione, di lotta. Quel che è più interessante però è cosa rappresenta l’immobilità nella società contemporanea, da cosa è causata, cosa causa, come si supera. Per approfondire il tema Gabriel e Luca, in quasi due anni di lavoro, intraprendono un road trip in cui intervistano varie persone chiedendo loro se nella loro vita abbiano mai provato un senso di immobilità: è significativo che spesso a quel momento venga associato un gesto, collegato alla situazione o alla sensazione provata.

A questo punto Gabriel e Luca si addentrano nel racconto estremamente personale della loro storia d’amore e familiare che riesce tuttavia a diventare, in qualche modo oscuro, assolutamente universale, rappresentativa delle battaglie grandi e piccole che ogni giorno dobbiamo combattere. Mettere a nudo, alla mercé di un pubblico, i sogni infranti, le paure, gli attacchi di panico, le speranze richiede molto coraggio, ma ci ricorda anche che per esorcizzare tutto il male della vita spesso è necessario esternarlo, raccontarlo, farne una storia. Tutti questi racconti vengono cristallizzati in gesti che uniti vengono trasformati in una coreografia, non perfetta, ma particolarmente significativa.

Da metà spettacolo in poi entra in scena anche un robot, sviluppato in collaborazione del Laboratorio Aperto di Modena: fortunatamente il suo ruolo non è di mero effetto speciale, ma diventa un vero e proprio personaggio che aiuta a portare avanti la narrazione e lo spettacolo. Gabriel e Luca interagiscono con i video, le foto, il robot e loro stessi: il risultato è estremamente dinamico. Da questo gioco di rimbalzi il pubblico non è escluso: il robot ad un certo punto chiede di scrivere su un bigliettino un rimorso, un rimpianto, un’occasione mancata; tutti questi foglietti vengono poi raccolti e lasciati sul palco dentro ad un sacchetto di plastica; una busta di sogni infranti che ci ricorda di non essere gli unici a soffrire.

Tutte queste storie si uniscono a formare quella di Sam, un ragazzo sulla trentina che in una notte d’estate, in un distributore rimane immobile per un’ora con la pompa di benzina in mano. Sam porta con sé la busta che contiene i biglietti scritti dal pubblico, un fardello pesantissimo con cui avere a che fare. Chi è Sam e perché si è bloccato? A fine spettacolo ci viene rivelata la sua identità, è un manichino senza faccia. Sam è probabilmente tutti noi, in un momento buio della nostra vita.

“Get Your Shit Together” non è uno spettacolo convenzionale: non ha una trama, ciò che viene raccontato è in un certo senso la genesi stessa dell’opera; non ci sono personaggi, Gabriel e Luca raccontano in primis loro stessi; non c’è una risoluzione, non c’è una via semplice fuori dall’immobilità. Penso però che “Get Your Shit Together” non sia nato per stupire o intrattenere; è uno spettacolo che ti scava nell’anima, che ti schiaffeggia con la sua schiettezza. È difficile uscire dalla sala indifferente, si esce cambiati o quanto meno scossi.

I nostri voti


Idea
7.5
Esecuzione
6.5
Efficacia
8.5
Attori
8