Sostiene il ministro Boccia che Gesù Bambino può venire al mondo anche un paio d’ore prima del solito, e con questa battuta – pronunciata, ha tenuto a specificare, da un cattolico seguace di Papa Francesco – si è guadagnato titoli e spazio su giornali online e di carta.
Sembra una sciocchezza ma non la è anche perché investe i comportamenti da adottare durante l’intero periodo delle festività natalizie: lo shopping, il cenone, la messa, il pranzo di Natale, le vacanze sulla neve per chi le ama e se le può permettere. Di Covid si continua a morire a ritmi elevati e secondo l’opinione generale degli esperti un allentamento delle misure contenitive avrebbe come conseguenza l’ennesimo rimbalzo verso l’alto dei numeri della pandemia: un errore da evitare assolutamente.
Il problema è che gli italiani vorrebbero farla finita con questo sciagurato virus e a livello più o meno inconscio sono convinti che riaprendo le attività sociali come se niente fosse anche la libertà dei singoli finirebbe per giovarsene. È un atteggiamento mentale comprensibile che tende a sovrapporre il desiderio emotivo al pensiero razionale. Tuttavia sino ad ora ci si è resi conto che il mezzo più efficace per combattere il virus sia evitare di attaccarselo gli uni agli altri: quindi occorre prestare molta attenzione e si tratterà di continuare a farlo anche in futuro.
Ora ci si trova di fronte, come già alla vigilia delle scorse vacanze estive, al dilemma fatale: restare a casa per evitare rischi o cercare di uscire più o meno come se niente fosse? Dilemma fatale perché riguarda il tipico tratto italiano del sentirsi furbo, o convincersi di esserlo.
Tornando a Boccia: si può anticipare di qualche ora la messa di mezzanotte e mandare tutti a casa alle ventidue? E in caso di conferma del coprifuoco, come sarà possibile controllare che chi è andato a casa dei parenti per festeggiare rientri a casa in orario? Probabilmente se fossimo in Germania non ci sarebbe bisogno di controlli, perché i cittadini sono abituati a rispettare le regole. Ma non in Italia, dove perfino la prematura scomparsa di un calciatore peraltro leggendario rappresenta una buona ragione per buttarsi nelle strade senza limiti di assembramento.
Esistono ragioni economiche serie per consentire ai più di tornare a forme accettabili di socialità. Il governo ci sta provando, nonostante le pressioni spesso confuse e fastidiose dei governatori regionali. In effetti ci vorrebbe poco per gestire la situazione con calma e sicurezza.
Viviamo nel tempo del Covid e il Covid circolerà tanto anche a Natale. Fare finta di niente sarebbe la più grande sciocchezza possibile. È possibile per una volta nella vita rinunciare alle proprie abitudini evitando assembramenti e baccanali? Un Natale frugale nei modi e nei toni sarebbe utile alle persone per poter ritrovare anche il lato spirituale della Natività, in particolare per i cristiani.
È possibile rinunciare alla settimana o al weekend bianco, almeno per quest’anno, senza che se ne debba soffrire la mancanza in misura insopportabile? E per quanto riguarda i regali, gli acquisti si possono fare in rete e spedirli dove si vuole usando la tecnologia, la quale è un’ottima alleata anche per rivedersi, salutarsi, trascorrere tempo insieme.
Un Natale più riservato e meno chiassoso può essere piacevole non solo per ragioni di sicurezza ma anche per dedicare un po’ di tempo a se stessi. Staccando la spina dello stress e concentrandosi nell’introspezione e nella più approfondita riflessione interiore.
Se il governo e la Cei troveranno un accordo, la messa di Natale sarà anticipata alle 18 o alle 20. Ci sarà tempo e modo per realizzare tutto il necessario, se si osserveranno le minime misure di precauzione stabilite.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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