Un vero e proprio laboratorio professionale con all’interno migliaia di etichette contraffatte che replicavano famose griffe della moda unitamente a centinaia di capi d’abbigliamento e accessori risultati dei perfetti falsi già confezionati e pronti a essere immessi sul mercato è stato scoperto dai carabinieri della stazione di Gattatico.
All’interno di un garage, regolarmente affittato da qualche anno in località Ponte Enza, una piccola frazione del comune di Gattatico, a poche centinaia di metri dalla trafficata via Emilia, si trovavano numerosi scatoloni con centinaia di capi d’abbigliamento ed accessori di prestigiose marche contraffatte unitamente a migliaia di etichette con loghi di varie marche, destinate ad essere applicati sui capi di abbigliamento taroccati.
Un duro colpo alla filiera della contraffazione quello inferto dai carabinieri di Gattatico che oltre alle “materie prime” sequestrate hanno individuato i gestori del malaffare. A finire nei guai infatti sono stati due cittadini senegalesi di 40 e 33 anni, residente nel comune di Gattatico, entrambi incensurati, che sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia. I reati contestati vanno dalla contraffazione di segni distintivi di opere dell’ingegno o di prodotti industriali, alla ricettazione fino alla tentata vendita di prodotti industriali con segni mendaci. Nike, Converse, Versace, Omega, Luminor Marina, Gucci, Michaelkors, Guess, Moncler, Burberry, Peuterry, Liujo, Adidas, All Star, Timberland, Prada, Colmar, Napapijri, Armani jeans, Lacoste, Stone Island, Carrera, Woolrich e Louis Vuitton sono i brand perfettamente imitati che trattavano gli indagati. Nell’inventario dei carabinieri oltre a centinaia tra scarpe, giubbini, pantaloni, felpe, camice, marsupi e portafogli anche un centinaio di pezzi tra orologi e occhiali da sole. Secondo i carabinieri il garage fungeva da “terminale” del prodotto finito destinato a quelli che si occupano della commercializzazione illegale in banchi volanti allestiti in occasione di fiere e mercati settimanali. La posizione strategica del laboratorio tra le province di Parma e Reggio Emilia fa ipotizzare che i due indagati rifornivano il bacino di utenze delle due province.
Ad attivare i carabinieri sono stati i movimenti sospetti rilevati dai militari di Gattatico nella zona. Un sospetto viavai di cittadini extracomunitari che i servizi di osservazione eseguiti dai carabinieri hanno ricondotto al garage risultato essere affittato dai due senegalesi finiti nei guai dove i due piazzavano la merce poi immessa sul mercato dagli ambulanti abusivi. I militari si sono appostati entrando in azione allorquando i due “gestori dell’attività” sono stati notati all’interno del garage e trovati in disponibilità dell’ingente materiale falsificato che è stato sequestrato dai carabinieri. Una dotazione tipica da “fabbrica” del falso, caso particolare nel paese della Val d’Enza, che non ha certamente una tradizionale vocazione tessile.
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Ma i commercianti vorrebbero lavorare tutto l' anno...o no?
ok emilia allora è solo per il salvataggio del natale? non capisco bene cosa mi contesti... ripeto e concludo per non far diventare questi sproloqui […]
ho la quasi certezza che se un reggiano autocnono, prova anche solo a reagire come fanno spessissimo questi nostri nuovi amatissimi e alacri cittadini italiani,