Il capogruppo di Forza Italia Andrea Galli ha depositato un’interrogazione in Regione Emilia Romagna per chiedere chiarezza sulle destinazioni dei rifiuti indifferenziati dopo la chiusura dell’inceneritore di Ravenna.
Secondo il consigliere regionale questi rifiuti saranno destinati all’inceneritore di Modena, che smaltisce già molti rifiuti provenienti dal resto della regione.
“Una realtà – scrive Galli – che, se confermata, non rispecchierebbe certo una logica di rispetto territoriale e penalizzerebbe la realtà modenese sulla quale insiste un inceneritore che brucia già oggi il doppio di immondizia indifferenziata prodotta in provincia”.
“Il primo luglio il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’Assessore all’ambiente, Paola Gazzolo, in seguito a quanto è emerso dal monitoraggio intermedio sul piano rifiuti, hanno stabilito la chiusura dell’inceneritore di Ravenna alla fine dell’anno – afferma Galli -. Inevitabilmente vi sarà un incremento, o una mancata diminuzione, del conferimento dei rifiuti negli altri impianti regionali di smaltimento. Ebbene, proprio l’inceneritore di Modena diverrà la principale struttura di smaltimento dei rifiuti non differenziati e speciali prodotti dal territorio provinciale, regionale e nazionale. Un impianto che ha già avuto nel 2009 un raddoppio delle capacità di smaltimento annuale dei rifiuti a 240.000 tonnellate (il doppio dei rifiuti urbani indifferenziati che Modena produce al netto della differenziata) di cui 50.000 di rifiuti speciali e, oltretutto, nel Comune di Modena, precisamente in Via Caruso, è allocata una delle più grandi discariche della nostra regione. Con la scelta di privilegiare il territorio ravennate, il territorio modenese sarà dunque soggetto ad un incremento del transito dei mezzi, verso e da Modena, che trasportano i rifiuti con una ulteriore dispersione di agenti inquinanti nell’atmosfera e tale situazione potrebbe configurarsi negli altri territori nei quali verranno conferiti i rifiuti provenienti dal territorio ravennate. È evidente dunque – chiude Galli – che prima di stabilire la chiusura dell’inceneritore di Ravenna, sarebbe stato opportuno avviare un piano regionale per un progressivo calo del conferimento dei rifiuti in tutti gli impianti di smaltimento invece che effettuare scelte di politica ambientale che possono arrecare criticità ambientali nei territori del versante romagnolo ed emiliano”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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