Giovedì 17 settembre i finanzieri del comando provinciale di Parma hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare (arresti domiciliari) emessa dal giudice delle indagini preliminari del tribunale ducale nei confronti di V.O., un funzionario di 65 anni della sede provinciale parmigiana dell’Inail (Istituto nazionale assicurazione infortuni sul lavoro), accusato del reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio (art. 319 del codice penale).
Le attività di polizia giudiziaria, dirette dalla procura di Parma e svolte dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Parma, sono state sviluppate contestualmente alle indagini relative alla recente operazione “Work in progress”, che ha permesso di scoprire l’esistenza di un collaudato sistema di evasione fiscale ruotante – tra gli altri – attorno alla società G.F. Nuove Tecnologie (oggi Steel-Tech scpa).
L’indagine ha preso il via lo scorso gennaio in seguito alle dichiarazioni di un consulente del lavoro al servizio di numerose aziende metalmeccaniche della provincia parmense, che ha riferito agli inquirenti una serie di informazioni – acquisite da alcuni imprenditori del settore – che lasciavano trasparire la possibilità che l’indagato avesse asservito da tempo la propria funzione a beneficio di interessi privati.
I successivi approfondimenti eseguiti dalla Guardia di finanza (anche tramite intercettazioni telefoniche e informatiche) hanno evidenziato, secondo la procura emiliana, l’esistenza di un legame di natura corruttiva tra diversi imprenditori e consulenti del lavoro della provincia parmense e il funzionario dell’Inail: quest’ultimo, secondo l’accusa, avrebbe fornito collaborazione ad alcune aziende per eludere le attività ispettive, si sarebbe offerto per redigere una memoria e approntare una difesa tecnica in un contenzioso pendente proprio contro la stessa Inail e avrebbe effettuato visure consultando abusivamente le banche dati alle quali aveva accesso per conto dei soggetti richiedenti.
La procura di Parma, in seguito alla ricostruzione investigativa, ha contestato al 65enne otto episodi di corruzione. Nell’inchiesta, oltre al funzionario, risultano indagate altre sette persone: cinque imprenditori, un investigatore privato e un consulente del lavoro, accusati di aver corrisposto o promesso al 65enne soldi o altre utilità in cambio del suo aiuto.
Il gip del tribunale di Parma Mattia Fiorentini, nella propria ordinanza, pur non rilevando per alcuni singoli episodi la gravità indiziaria relativa alla remunerazione, ha evidenziato “il persistente asservimento del pubblico funzionario agli interessi degli indagati in cambio di una stabile remunerazione” (quantificabile, nel breve periodo in cui si sono svolte le indagini, in alcune migliaia di euro) “a fronte della disponibilità da questi dimostrata per gli interessi degli imprenditori e dei professionisti”.
Nel corso delle intercettazioni è emerso come, a fronte delle condotte contestate, il 65enne si vantasse di “aver seminato parecchio” e “in maniera proficua”, alludendo a nuove e imminenti entrate economiche. Le indagini, secondo la procura di Parma, avrebbero portato alla luce “un fenomeno corruttivo organizzato su larga scala e tutt’altro che occasionale, agevolato dalla posizione apicale rivestita dal funzionario nell’ente di appartenenza”.
Sono ora in corso ulteriori approfondimenti per ricostruire più nel dettaglio gli episodi corruttivi contestati. Contestualmente all’esecuzione della misura cautelare, sono state effettuate venti perquisizioni presso le abitazioni e gli uffici degli indagati, sia a Parma che in provincia. L’Inail, risultato completamente estraneo ai fatti contestati al funzionario, ha fornito piena collaborazione alle indagini.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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