Probabilmente si è addormentato con la sigaretta in mano, il mozzicone ha dato fuoco al materasso e le fiamme hanno poi intaccato parte della struttura in legno del letto. Ad ucciderlo, però, non sarebbe stato il fuoco, ma il monossido di carbonio inalato: quando Massimiliano Medici, che avrebbe compiuto 41 anni tra pochi giorni, si è svegliato e si è accorto dell’incendio, ha probabilmente provato a raggiungere la finestra, per aprirla e chiedere aiuto, ma le inalazioni del fumo tossico lo hanno fatto crollare sul pavimento del salotto-cucina dell’appartamento mansardato dove viveva, in via San Francesco, in pieno centro di Formigine, vicino al Castello.
Lì lo hanno trovato carabinieri e vigili del fuoco, dopo che ieri mattina i vicini del piano di sotto, sentendo l’odore di fumo, hanno dato l’allarme. I pompieri di Sassuolo, dopo aver cercato di forzare la porta, mediante l’autoscala proveniente da Modena sono entrati dal terrazzino posto sul tetto, insieme ai medici del 118. Per Massimiliano, purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
Il quarantenne lavorava nella ditta del padre, la ‘Sicom’, che da oltre 40 anni installa impianti antifurto e anticendio per aziende e privati. «Giornata funestata da una tragedia. La comunità si stringe attorno ai famigliari e amici della vittima», ha detto il sindaco Maria Costi.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]