Quest’anno la Fondazione I Teatri di Reggio celebrerà la Giornata della memoria con due iniziative, una online e una in presenza.
Per tutta la giornata di mercoledì 26 gennaio sul canale YouTube di Istoreco sarà possibile vedere la registrazione video della testimonianza di Helga Weissova, 86enne ebrea praghese sopravvissuta al campo di Terezin e a quello di Auschwitz/Birkenau. Nel gennaio del 2016 la donna incontrò mille studenti e studentesse al teatro municipale Valli di Reggio in un incontro preparatorio al Viaggio della memoria che li condusse poi proprio a Praga.
“Raccontare è l’unico modo possibile per ricordare”, ha spiegato il direttore della fondazione Paolo Cantù: “Da anni, in occasione del 27 gennaio, Giornata della memoria, i teatri collaborano con Istoreco e portano a teatro migliaia di ragazzi delle scuole superiori ad ascoltare le testimonianze dei protagonisti sopravvissuti alla Shoah. Riproporre quei racconti oggi in digitale, in un momento in cui è impossibile l’incontro dal vivo, vuol dire per noi continuare a seminare testimonianze e memoria, utilizzando una parte del grande patrimonio raccolto negli anni, rendendolo disponibile non solo agli studenti, ma a una platea molto più vasta, ampliandone forza e portata”.
Giovedì 27 gennaio, alle 20.30, al teatro Cavallerizza di Reggio la compagnia NoveTeatro presenta lo spettacolo “Don Pasquino”, nato dalla volontà di far conoscere alle nuove generazioni la figura del sacerdote reggiano, che seppe interpretare il sentimento della carità durante uno dei periodi più bui e dolorosi della storia italiana, quello del fascismo.
Lo spettacolo, realizzato in collaborazione con Istoreco e con il centro culturale Lucio Lombardo Radice di Correggio, vede sul palco la presenza degli attori e delle attrici di NoveTeatro e degli allievi e delle allieve della classe IIIG della scuola secondaria di primo grado Aosta di Reggio. Il racconto è una narrazione che intende dialogare tra sensibilità diverse, utilizzando le fonti storiche come slancio drammaturgico per costruire affinità e rimandi tra la Resistenza e la generazione attuale.
“Per costruire questo ponte tra epoche diverse – ha spiegato il regista Gabriele Tesauri – abbiamo utilizzato il linguaggio del teatro e della musica, due arti care a don Pasquino Borghi e da lui stesso praticate. Ecco allora che durante la narrazione lo rivedremo nel suo ruolo di regista della filodrammatica di Canolo, dove metteva in scena testi in cui il sacrificio e l’amicizia tra gli uomini erano tematiche importanti. Ecco perché la scelta di inserire nello spettacolo le musiche dal vivo interpretate dalla band Mad Box (…) a cui abbiamo chiesto di reinterpretare canzoni dell’epoca. Nello spettacolo ritroveremo i passaggi principali della vita di don Pasquino: dal suo periodo in Sudan come missionario comboniano alla clausura della Farneta, fino alla tragica conclusione della sua condanna a morte, decisa dai fascisti nel gennaio del 1944”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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