Martedì 9 luglio alle 21.30 nella splendida cornice del Castello di Casalgrande Alto, a Casalgrande, secondo appuntamento in terra reggiana per l’edizione 2019 del Festival Mundus con “Tango Nuevo Revisited”, il concerto dello Javier Girotto Trio. Sul palco, assieme al noto sassofonista argentino naturalizzato italiano, ci saranno Gianni Iorio (bandoneon) e Alessandro Gwis (pianoforte & electronics).
L’evento (biglietto d’ingresso 8 euro) è realizzato in collaborazione con il Casalgrande Jazz Festival. Ad aprire il concerto sarà il chitarrista e cantante Gabriele Campani.
“Era da tempo – ha sottolineato Girotto – che volevo contattare l’etichetta discografica tedesca Act, una delle più importanti nell’ambito jazzistico mondiale. Quando finalmente ho scritto a Siegfried “Siggi” Loch, fondatore e produttore di Act, lui mi ha risposto accettando la collaborazione per un nuovo progetto con già una sua idea ben precisa in testa: registrare nuovamente il disco che consolidò l’incontro tra l’ultimo innovatore del tango Astor Piazzolla e il jazzista Gerry Mulligan”.
Inciso nel 1974, il disco ebbe titoli diversi a seconda del paese in cui veniva distribuito: “Summit”, “Tango Nuevo” e “Reunion Cumbre” – quest’ultimo fu il titolo scelto per l’Argentina. “Siggi Loch – ha rivelato Girotto – è legato da profondo affetto a questo importante lavoro, incontro del tango con il mondo del jazz, avendone curato la produzione e la distribuzione su scala mondiale”.
La richiesta di Loch, ha ammesso Girotto, “mi è sembrata inizialmente un po’ strana, non potendo decidere o fare uno dei miei progetti consolidati con musica da me composta. Pian piano però l’idea propostami ha cominciato a prendere forma e “gusto” nella mia testa: in fondo “Reunion Cumbre” ha segnato la mia crescita musicale, Piazzolla e Mulligan sono stati fonte di ispirazione sia per comporre che per suonare. Mi sono cosi convinto che l’intuizione di Siggi era giusta per me. L’organico che ho scelto, ridotto rispetto alla versione originale con archi e batteria, è sax baritono, bandoneon e pianoforte con elettronica. Con questo spirito cameristico si è scelto di dare più apertura all’improvvisazione e spazio a ogni solista”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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