Figura di riferimento della danza contemporanea, minimalista e ipnotica, Anne Teresa de Keersmaeker si distingue da tempo non solo per la sua continua ricerca coreografica a partire dal rapporto centrale con la musica, ma anche per il lavoro di recupero e riproposizione alle nuove generazioni di lavori storici del suo repertorio in un’ottica di contemporanea storicizzazione di lavori nati in e per contesti diversi.
Achterland (mercoledì 31 ottobre 2018, ore 20.30 Teatro Municipale Valli, nell’ambito del festival Aperto, prima italiana) diventa quindi occasione per rileggere con una nuova consapevolezza creazioni innovative che grazie alla forza e alla visione artistica dei loro creatori hanno mantenuto nel tempo una straordinaria contemporaneità.
Creazione fondamentale nel percorso di De Keersmaeker, in questo spettacolo la coreografa per la prima volta pone al centro della scena i musicisti, dando loro un ruolo attivo nella dinamica dello spettacolo.
“Mi applico alla musica, mio vero partner, da Monteverdi e Bach fino a Bartòk e a Schönberg e ai compositori viventi. L’analisi delle partiture è il fondamento delle mie creazioni”, dichiarava la coreografa in una intervista. In “Achterland”, l’insolito affiancamento della musica di Ligeti a quella di Ysaÿe diventa così fonte di ispirazione per realizzare una partitura danzata in cui il virtuosismo energetico convive in un delicato equilibrio con la sua stessa decelerazione.
Nel 1980, dopo aver studiato danza alla Scuola Mudra di Bruxelles e successivamente alla Tisch School of the Arts di New York, Anne Teresa De Keersmaeker, nata nel 1960, crea Asch, la sua prima coreografia. Due anni più tardi viene presentata la première di Fase, Four Movements to the Music of Steve Reich. Nel 1983, De Keersmaeker crea Rosas danst Rosas e fonda a Bruxelles la sua compagnia di danza Rosas. A partire da queste opere fondatrici, Anne Teresa De Keersmaeker continua l’esplorazione, rigorosa e prolifica, della relazione tra danza e musica. Dà vita con Rosas a un vasto corpus di spettacoli che si rapportano con le strutture musicali e le partiture di tutte le epoche, dalla musica antica a quella contemporanea passando per le tradizioni popolari. La sua pratica coreografica si basa sui principi formali della geometria e su modelli matematici, sullo studio del mondo naturale e delle strutture sociali – aprendo nuove prospettive sul dispiegamento del corpo nello spazio e nel tempo.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]