Il cappellano del carcere di Ferrara è stato denunciato a piede libero per aver introdotto nella struttura penitenziaria – forse inconsapevolmente – un pacco contenente 40 grammi di hashish nascosti in mezzo al borotalco e un microtelefono cellulare infilato all’interno di una bottiglia di bagnoschiuma. Il pacco, contenente alcuni oggetti per l’igiene personale, era destinato a uno dei detenuti.
La vicenda risale a martedì 2 marzo, quando la presenza dell’hashish e del telefono è stata scoperta durante un controllo all’ingresso del carcere. Sono immediatamente scattate le indagini per risalire alla provenienza del pacco e per stabilire eventuali responsabilità del prelato, che potrebbe essere stato utilizzato come corriere a sua insaputa da qualcuno che avrebbe approfittato della sua disponibilità all’incontro con i carcerati.
Dell’episodio è stata informata anche la procura ferrarese, che ha disposto il sequestro degli oggetti e, sulla base dei primi elementi a disposizione, ha proceduto alla denuncia nei confronti del sacerdote 70enne, parroco in una parrocchia della città. La sua posizione dovrà comunque essere chiarita nei prossimi giorni, perché potrebbe essere stato del tutto inconsapevole del contenuto del pacco che gli era stato affidato; lo stesso cappellano, inoltre, ha da subito professato la propria innocenza sostenendo di non essere stato al corrente del contenuto illegale.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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