La Bottega del caffè, l’opera capolavoro di Carlo Goldoni, fa tappa al Teatro Comunale di Ferrara, venerdì 31 marzo (alle 20.30) con replica sabato 1 aprile alle ore 20.30 e domenica 2 aprile alle ore 16. In scena anche Michele Placido, tra i più amati e acclamati attori del panorama italiano. Completano la compagnia Luca Altavilla, Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Anna Gargano, Armando Granato, Vito Lopriore, Francesco Migliaccio, Michelangelo Placido e Maria Grazia Plos. Regia di Paolo Valerio, con scene di Marta Crisolini Malatesta, costumi di Stefano Nicolao, disegno luci di Gigi Saccomandi, musiche composte da Antonio Di Pofi e movimenti di scena curati da Monica Codena, per una coproduzione tra Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Goldenart Production e Fondazione Teatro della Toscana.
Sabato 1 aprile alle 12 al Ridotto del teatro Michele Placido e il resto della compagnia incontrano il pubblico. Modera Anja Rossi, ufficio stampa del teatro. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti.
La commedia si svolge a Venezia nell’arco di una sola giornata, dalle prime luci dell’alba di un mite mattino invernale, durante il carnevale, fino all’arrivo della notte. Sullo stesso campiello veneziano, tra gli altri negozi, si affacciano la bottega del caffettiere Ridolfo, uomo di grande bontà, la casa da gioco di Pandolfo e l’appartamento della bellissima Lisaura, un tempo ballerina. Ridolfo ha preso a cuore la sorte del giovane mercante di stoffe Eugenio, che da qualche tempo frequenta assiduamente la casa da gioco di Pandolfo, dove ha subìto ingenti perdite giocando a carte col conte Leandro; la moglie di Eugenio, Vittoria, cerca invano di far ravvedere il mercante. Nel frattempo Placida, travestita da pellegrina, è giunta a Venezia, ed è in cerca del marito Flaminio, del quale ha perso le tracce. In queste avventure si inserisce Don Marzio, magistralmente interpretato da Placido, nobile napoletano in decadenza che, ambiguo e pettegolo, ascolta le confidenze degli altri personaggi, rivela, distorce notizie e verità. Per queste cattive abitudini è malvisto da chiunque, a eccezione di Pandolfo, il quale trae profitto dalle sue macchinazioni e dunque non cessa mai di fomentare e di offrirgli ghiotte occasioni di combinare guai.
«La bottega del caffè è un’opera di grande contemporaneità – commenta Michele Placido -. Oggi Don Marzio sarebbe un intellettuale che ammonisce la società, è un antieroe, un personaggio che osserva e dice la verità su una società corrotta e decadente come lo era la Venezia del tempo. Ed è per questo che diventa scomodo, malvisto e quindi viene cacciato. Insomma un capro espiatorio, estromesso dalla società veneziana, della quale mostra virtù e zone d’ombra».
«Di questo testo meraviglioso è protagonista un microcosmo di persone che gravitano in un campiello veneziano – anticipa il regista Paolo Valerio -. Don Marzio osserva seduto al caffè questo piccolo mondo e con malizia ne intriga i destini – nella nostra edizione è interpretato dal bravissimo e carismatico Michele Placido. Lo attorniano figure tutte importanti, ognuna ambigua e interessante: una coralità in cui la pièce trova il fulcro del suo impeccabile meccanismo, che imprime ritmi vorticosi alle interazioni fra i personaggi. Cosa succede? Nulla di clamoroso: qualcuno si rovina al gioco, due amanti si ritrovano e si perdonano, qualche sogno s’infrange… ma soprattutto si spettegola. È Venezia – come dice Don Marzio – un paese in cui tutti vivono bene, tutti godono la libertà, la pace, il divertimento».
Biglietti da 32 a 8 euro, con tariffe dedicate per over 65, under 30, gruppi classe a 10 euro. Info e vendite su www.teatrocomunaleferrara.it su Vivaticket e in biglietteria del Teatro Comunale di Ferrara (Corso Martiri della Libertà 21).
Incontro con la Compagnia
Sabato 1 aprile alle ore 12 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara la compagnia incontra il pubblico, presente anche Michele Placido. Modera Anja Rossi, ufficio stampa del teatro. Ingresso libero.
L’appuntamento potrà essere seguito anche in diretta streaming sul canale Facebook del Teatro.
L’attività è realizzata grazie al contributo concesso alla Biblioteca della Fondazione Teatro Comunale dalla Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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