“Non più andrai, farfallone amoroso, notte e giorno d’intorno girando…”. La nota aria di Figaro, interpretata nei teatri di tutto il mondo, è stata cantata all’interno di un vero negozio da barbiere, ieri mattina, a una settimana dal debutto del nuovo allestimento del Teatro Comunale di Ferrara, in scena venerdì prossimo, 30 giugno, con replica domenica 2 luglio (entrambi alle 21). Prosegue infatti il percorso nel repertorio mozartiano avviato dalla Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, dopo il successo, nella scorsa Stagione, dell’opera Don Giovanni, produzione ferrarese acclamata anche in Corea del Sud (al Daegu Opera House).
I cantanti d’opera de Le nozze di Figaro sono stati coinvolti per riprendere alcune scene che saranno trasmesse nei prossimi giorni su Opera Streaming, il primo portale regionale di opera lirica in Italia. Lo spettacolo di Ferrara del 30 giugno, infatti, oltre a debuttare al Teatro Comunale “Claudio Abbado”, sarà in contemporanea trasmesso dal vivo in tutto il mondo su YouTube. Sono stati coinvolti alcuni negozi del centro, che hanno ospitato, in un’occasione insolita e appassionante, i giovani talenti della lirica Guido Dazzini, Giovanni Luca Failla, Marta Lazzaro, Gesua Gallifoco, Silvia Caliò, Alessandra Adorno, Gianluca Convertino, Lorenzo Martelli e Nicolò Balducci, selezionati tra oltre 300 giovanissimi cantanti under 35 da Leone Magiera, stimato scopritore di talenti d’opera (tra i moltissimi, Mirella Freni e Luciano Pavarotti).
“L’incursione” ha destato non poca curiosità e sorpresa tra i passanti, ma soprattutto molta ammirazione per le bellissime voci. Oltre alla presenza tra le bancarelle del mercato, dove per Cherubino (Nicolò Balducci) “Ogni donna mi fa palpitar”, palcoscenici delle esibizioni sono stati il negozio di cappelli Schiappelli di Teresa Schiappelli in Corso Martiri Libertà (con Susanna / Gesua Gallifoco, in “Questo bel cappellino vezzoso”), Amedeo Barbershop in Piazza Municipale (con Figaro / Giovanni Luca Failla in “Non più andrai farfallone amoroso”), e poi lo SPAL Store via Mazzini con Basilio (Lorenzo Martelli), il fioraio “Il furgoncino di corso Giovecca di Sarah’s Flower” in Corso Giovecca con Bartolo (Gianluca Convertino, la libreria La Pazienza, la Biglietteria del Teatro Comunale e il Bar Teatro di Federico “Chicco” Ferrari.
Il capolavoro di Wolfgang Amadeus Mozart è la prima delle tre opere buffe scritte dal compositore salisburghese insieme al librettista Lorenzo Da Ponte. Coinvolta nella produzione ferrarese è l’Orchestra Città di Ferrara, che sarà diretta da Massimo Raccanelli. Il Coro del Teatro Comunale è affidato a Teresa Auletta. La regia è firmata da Adrian Schvarzstein, poliedrico attore e regista di origini argentine, spagnole e italiane, che per l’occasione unirà la lirica ad altre discipline artistiche come il teatro di strada, esaltando il capolavoro di Mozart con brillanti momenti di spettacolo e una travolgente ironia. Costumi e scene a cura di Lilli Hartmann e il design luci di Marco Cazzola, assistente alla regia e coreografa è Jūratė Širvytė-Rukštelė.
Nell’allestimento di Ferrara l’ambiente scelto è quello della misera periferia degli anni Sessanta del secolo scorso. Come nel capolavoro Brutti, sporchi e cattivi di Ettore Scola, i personaggi di questa commedia si mescolano in un continuo andirivieni di vicende che sono il frutto di una tensione sociale. Non riescono a realizzarsi e vogliono coinvolgere gli altri nel loro insuccesso. Schvarzstein riprende le provocazioni di Beaumarchais (drammaturgo e polemista francese, autore del libro Il matrimonio di Figaro), e le porta in scena: l’opera mozartiana diventa così l’opportunità per sorridere delle convenzioni, delle relazioni umane e soprattutto delle diverse classi sociali che oggi non hanno alcun senso, ma che continuano a esistere in altre forme.
Il regista racconta perché ha voluto portare ‘fuori’ dal teatro i cantanti. «’Quello che non si può dire a parole, in quest’opera lo si dice cantando’ riportava una delle recensioni del tempo – dice Adrian Schvarzstein –. Una frase che rimane vera e attuale ancora oggi. Per questo, nelle nostre Nozze di Figaro, centrale è e rimarrà la musica, ma questa commedia sarà fatta in forma moderna, non sarà astratta, sarà molto più vicina al pubblico. Racconterà quel che siamo noi oggi».
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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