Il 1 Maggio chiamiamo tuttə in Piazza Martiri del 7 Luglio alle ORE 18.30 per rispondere alla chiamata per una mobilitazione transnazionale lanciata dall’Assemblea permanente contro la guerra, costituita da attiviste di tutto il mondo che stanno dalla parte di chi cerca di sopravvivere a questa guerra mentre direttamente o indirettamente ne subisce le conseguenze.
Il nostro primo maggio non sarà un momento di protesta rituale, ma un momento di lotta transfemminista in cui come donne, persone lgbtqia+, migranti, lavoratore, scenderemo di nuovo in piazza al grido di Strike the war! per urlare il nostro rifiuto della guerra e il nostro supporto a chi sta pagando il prezzo di questa insopportabile aggressione militare.
Prendiamo parola contro questa guerra e contro tutte le guerre che infestano il nostro pianeta perché la violenza che produce è il culmine della violenza patriarcale contro cui negli ultimi anni abbiamo scioperato l’8Marzo e che combattiamo ogni giorno nelle case e nelle strade, nei luoghi di lavoro, nelle relazioni, sui confini, contro il ricatto dei documenti che stabiliscono chi tutelare e chi no. Opporsi alla guerra significa per noi continuare a lottare per sovvertire i ruoli di genere, le gerarchie patriarcali e razziste, la violenza maschile, di genere e dei generi, e affermare la nostra autodeterminazione.
La guerra rende queste gerarchie ancora più insopportabili. Mentre i ‘veri uomini’ sono chiamati a combattere per la patria, le donne sono trattate come vittime inermi, mogli, madri e oggetti di protezione, e alle persone trans è impedito di lasciare l’Ucraina perché il sesso sui loro documenti non coincide con il genere in cui si riconoscono. Ogni pretesa di libertà è ridotta al silenzio, mentre le rifugiate verranno messe a lavoro nelle case o come inservienti in cambio di salari da fame.
Sul fronte di guerra, i corpi delle donne sono un terreno di lotta su cui la violenza patriarcale cerca di imporsi per metterle a tacere. Le donne ucraine vengono stuprate e violentate dai soldati nemici come se il loro corpo fosse un terreno di conquista, la polizia in Russia usa la minaccia dello stupro come arma per silenziare le donne che sono alla testa dell’opposizione. L’Unione Europea, complice di quella violenza, si dimostra solidale con cittadine ucraine , mentre continua a respingere chi ha la pelle nera o chi ha i documenti sbagliati.
Quella stessa Unione Europea che promuove il riarmo degli Stati come soluzione alla guerra, anche attraverso il reindirizzamento dei soldi del PNRR in spese militari, come sta avvenendo a Pisa dove si vuole costruire una cittadella militare all’interno di un parco naturale. Questo è possibile anche perché i fondi del PNRR hanno sempre seguito logiche neoliberali, e ora ancor più la gestione neoliberale di questa guerra produce una retorica che legittima le spese militari e la militarizzazione come necessarie per difendere presunti valori democratici.
Anche se la guerra vorrebbe gettare su di noi un velo nero di silenzio, come femministe e transfemministe non rinunciamo a lottare. Opporci alla guerra per noi significa continuare a lottare contro il razzismo e dalla parte dellə migranti, contro i confini e le gerarchie razziste. Continuiamo a gridare il nostro sostegno alle persone che vivono e resistono in Ucraina e chi è scappatə, alle mobilitazioni russe contro la guerra di cui le donne sono protagoniste, alle donne polacche che lottano per la libertà di abortire per sé e per le rifugiate ucraine, alle forme di solidarietà che si sono attivate in Ucraina, alle lotte che in Russia e in molti paesi europei si moltiplicano per contestare la guerra, l’aumento dei prezzi e la riduzione dei salari che essa produce, e a tutte quelle voci che contestano il riarmo. Siamo a fianco di tutte queste lotte perché riconosciamo in questa guerra l’esacerbazione di quella violenza patriarcale contro cui Non Una di Meno non ha mai smesso di lottare attraversando i confini e mostrandosi come forza transnazionale e globale.
L’appuntamento è dunque il 1 Maggio alle 18.30 in Piazza Martiri del 7 Luglio (lato Teatro Ariosto), nei pressi del Monumento ai Caduti di tutte le guerre.
(Non Una Di Meno Reggio Emilia)
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]