A stigmatizzare politicamente la gravità delle parole dell’artista è il senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni. “Come ferrarese mi vergogno di aver accolto Moni Ovadia al vertice dell’istituzione culturale più prestigiosa della città come il nostro Teatro. Le sue parole sono un insulto alle vittime provocate dai terroristi di Hamas; contro inermi cittadini israeliani e anche di altre nazionalità che vivevano pacificamente nelle loro case. È Hamas ad essere il principale nemico del popolo palestinese, non Israele”.
“Siamo rimasti turbati dalle parole del direttore del teatro Comunale, Moni Ovadia, secondo cui l’attacco di Hamas sarebbe ’frutto dell’arroganza di Israele’. Ci domandiamo se un personaggio con queste posizioni possa ricoprire ancora la carica che ha. Secondo noi no”. A stigmatizzare la posizione di Ovadia è l’associazione culturale ’Ferrara Oltre’, che pone una questione dirimente. Qual è il confine entro cui si possono esprimere certe opinioni, in certi contesti, occupando un ruolo di vertice in un’istituzione culturale? L’Associazione ricorda che “la nostra è la città del MEIS, la città che ha conferito la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, una città di lunga tradizione ebraica” e che il vertice dell’Abbado, con le sue parole ha “realizzato un’inaccettabile inversione tra aggressore e aggredito”.
Ultimi commenti
Anche l' Ordine degli Avvocati di Reggio Emilia .
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]