Fcr, celebrati a Reggio i 120 anni della prima realtà pubblica del settore

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Nell’ambito della settima edizione delle Giornate nazionali delle Farmacie comunali, promossa da Assofarm, l’associazione delle farmacie pubbliche italiane, a Reggio Emilia si è svolto stamani in Sala del Tricolore il convegno celebrativo dei 120 anni di Farmacie comunali riunite (Fcr) di Reggio Emilia, la ‘pubblica’ più antica del settore in Italia, oggi azienda speciale controllata al 100% dal Comune di Reggio Emilia. Quella di oggi è stata la seconda delle Giornate Assofarm nella città emiliana, scelta quest’anno quale sede in occasione del 120° anniversario di Fcr.
Poco prima dell’incontro nella prestigiosa Sala civica, si era svolto un momento di festa nella farmacia centrale di piazza Prampolini, prima farmacia comunale aperta in Italia, nel giorno del suo ‘compleanno, dato che venne attivata formalmente il 13 ottobre 1903 – ma attività di erogazione di medicinali e aiuti gratuiti a Reggio Emilia si era verificata già nel 1900 per persone indigenti, nella sede pionieristica di piazza della Frumentaria.


Alle giornate hanno partecipato 117 delegati di 71 aziende diverse, in tutto 195 persone se si aggiungono rappresentanti istituzionali di Comuni e altri enti pubblici.
In Sala del Tricolore sono intervenuti il sindaco Luca Vecchi, il presidente della Provincia Giorgio Zanni; Venanzio Gizzi, presidente nazionale Assofarm e Luca Pieri, vicepresidente; Egidio Campari, coordinatore regionale Assofarm Emilia-Romagna; Andrea Capelli, presidente di Farmacie comunali riunite; Davide Baruffi, sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna.


Durante l’incontro è stato diffuso un video messaggio del ministro della Salute, Orazio Schillaci.
Al convegno, moderato dalla giornalista Cristiana Boni, erano presenti anche i sindaci di Comuni titolari di Farmacie comunali dell’area vasta emiliana.

HANNO DETTO – Nel suo messaggio, il ministro Orazio Schillaci ha sottolineato fra l’altro come “le farmacie pubbliche siano un importantissimo presidio sanitario, di accesso equo ai farmaci e di relazione con i cittadini”. E’ quanto è stato riaffermato, ad esempio, in temi recenti, con la pandemia, durante la quale le farmacie comunali “hanno dato prova di resilienza divenendo ancor più punto di riferimento delle comunità. Queste farmacie, determinanti per la tutela della salute e del benessere, non manca il nostro sostegno”.

“Alle origini di Fcr, e nella sua storia, c’è tanto di ciò che siamo: troviamo una serie di valori distintivi che sono gli stessi alla base della nostra comunità di allora e, con profonde trasformazioni, di oggi – ha detto il sindaco Luca Vecchi in Sala del Tricolore – Parliamo di solidarismo e cooperativismo prampoliniano, forte spirito pubblico e municipale, concretezza del saper fare e innovare della nostra comunità.
“Le aziende, siano private o pubbliche come questa – ha aggiunto – nascono e possono scomparire. Fcr in 120 anni ha saputo innovarsi costantemente, ha affrontato con coraggio e competenza le sfide della modernizzazione, le grandi tragedie e i mutamenti sociali del Novecento, ha associato la vocazione sociale e solidale, oggi tradotta significativamente anche nel fondamentale impegno nel Welfare della città, alla capacità di fare impresa con uno slancio che è giunto fino a noi. Fcr significa una bella storia sì, una vicenda collettiva che ci accompagna e che dobbiamo prima di tutto a lavoratori e vertici di questi 120 anni, ma è soprattutto una storia molto contemporanea, da vivere e portare avanti”.

“Quello che è importante in Fcr, perché ne riassume il mondo di essere e procedere, è l’imprinting – ha detto il presidente di Fcr Andrea Capelli – Quando nasce una nuova creatura, essa riceve un imprinting da chi l’ha generata. E lo trasmetterà a sua volta. Così è per Fcr da almeno 120 anni. La generazione di amministratori socialisti riformisti che pensarono di dare vita alla prima Farmacia comunale d’Italia, il 13 ottobre 1903, e trasformarono in via sperimentale il servizio comunale di distribuzione dei farmaci riservato ai cittadini più poveri e lo aprirono a tutti, ha lasciato un imprinting, di saperi e valori, che è stato trasmesso fino ai giorni nostri di post-pandemia, quando la attuale generazione di amministratori riafferma l’universalità del diritto alla salute e trasmette a sua volta il messaggio alle generazioni future: ciò che fa bene a uno, fa bene a tutti”.


Questa idea, sottolinea il presidente Capelli, ha guidato i passaggi evolutivi dell’azienda, dalla posizione di monopolio del 1919, alla nascita dell’Azienda municipalizzata nel 1947, e infine alla trasformazione in Azienda speciale nel 1993 ed è oggi alla base del lavoro di amministratori, dirigenti, dipendenti e collaboratori.
Fcr rappresenta un unicum a livello nazionale sotto tanti punti di vista. La forma giuridica di Azienda speciale quale ente pubblico economico rappresenta una sua prima peculiarità: molte aziende farmaceutiche pubbliche sono state trasformate in società di capitali ed alcune di esse hanno visto l’ingresso di soci privati nella gestione. Fcr invece è rimasto un ente strumentale a servizio del Comune di Reggio Emilia.
“I Magazzini di distribuzione intermedia, sia del reparto pubblico che del reparto ospedaliero – ha spiegato Capelli – rappresentano un’altra caratteristica singolare per una azienda pubblica. Così come il Servizio di informazione e documentazione scientifica è un fiore all’occhiello che prepara ed eroga la formazione professionale a tutto il sistema pubblico nazionale delle farmacie comunali raggruppate in Assofarm. La destinazione finale degli utili generati dall’attività di distribuzione al dettaglio e all’ingrosso dei farmaci rappresenta infine una caratteristica identitaria per Fcr, fin dalle sue origini. Il ‘fare sociale’ caratterizza le nostre identità e finalità’.
“La doppia funzione di Fcr infatti, di impresa economica commerciale da un lato e di ente pubblico che reinveste il suo valore aggiunto a favore della collettività dall’altro – ha concluso il presidente – è stata negli ultimi decenni rafforzata, con l’area Welfare. Ai servizi alla persona rivolti ad anziani, minorenni e disabili degli ultimi 20 anni si è affiancato dal 2014 il progetto di Reggio Emilia città senza Barriere, e dal 2020 il contributo ai progetti di Welfare culturale, ovvero di cura, oltre che della persona, della comunità. Come vediamo, l’imprinting del 1903 permane e procede.

IL PREMIO DI LAUREA ALEOTTI E IL LIBRO DEI 120 ANNI – Il convegno si è concluso con la presentazione della proposta del Premio di Laurea alla memoria di Alberto Sergio Aleotti (in corso di definizione con il dipartimento di Comunicazione ed Economia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia), nel centenario dalla sua nascita. Aleotti fu direttore generale di Fcr e poi al vertice dell’azienda farmaceutica Menarini. Il premio è sostenuto da gruppo Menarini, in collaborazione con Fcr. Sono intervenuti i figli Lucia Aleotti e Alberto Giovanni Aleotti, membri del cda del Gruppo Menarini, il professor Giovanni Verzellesi, prorettore di Unimore e la professa Giovanna Galli, direttore dello stesso dipartimento di Comunicazione ed Economia.


Presentato altresì il volume, edito da Istoreco e prossimamente in libreria, “120 anni a servizio della comunità” con i contributi di Mirco Carrattieri, Fausto Nicolini, Massimo Storchi, Chiara Torcianti, Giovanni Vignali, Flaviano Zandonai, per i 120 anni di Fcr. A cura di Massimo Storchi, storico di Istoreco.

FCR: ALCUNI DATI – Il Bilancio consuntivo 2022 di Farmacie comunali riunite, approvato oggi dal Consiglio comunale, ha chiuso con un fatturato di 153,6 milioni di euro (+7,8% rispetto al 2021). Dopo aver erogato sconti ai cittadini per 1,4 milioni e al netto degli ammortamenti e accantonamenti per 1,1 milioni, si registra un utile della gestione commerciale di oltre 9 milioni di euro (+14,5% rispetto al 2021).


Dai numeri del recente Bilancio di Sostenibilità emergono dati che dimostrano l’impegno di Fcr nei tre ambiti – economico, sociale e ambientale – in cui si declina la sostenibilità. Dei 265 lavoratori il 77,4% sono donne e oltre l’85% sono assunti a tempo indeterminato. Sempre nel 2022 l’Azienda ha investito oltre 15,6 milioni di euro in servizi socio-assistenziali (minori, anziani, disabili e Reggio città senza Barriere) e in attività di Welfare culturale.
Per quanto riguarda l’ambiente, la totalità dei consumi di energia elettrica di Fcr deriva da fonti rinnovabili. Inoltre, i rifiuti generati da Fcr nel 2022 sono stati destinati per il 92% a recupero.



C'è 1 Commento

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  1. Emanuele F.

    Caro Direttore, le scrivo in riferimento alla cena di gala per la festa delle Farmacie Comunali Riunite. La prego provi a navigare sui social e vedrà uno spettacolo non bellissimo. Le consiglio la pagina di Stefania Bondavalli, che francamente mi ha sorpreso conoscendo la sua sobrietà o quelle di alcuni Consiglieri Comunali e di altre figure di spicco del PD reggiano e mondo collaterale. Stesso errore che fecero quando divennero un caso nazionale cantando e ballando in pieno Covid. I social che brutta bestia. Tragga lei un giudizio. Probabilmente il Presidente in carica e in scadenza 2024 ha perso il buon senso e quel minimo buon gusto che si deve avere quando si guida una azienda non propria e si usano soldi di altri o meglio pubblici. Annalisa Rabitti, attuale assessora ed ex presidente delle FCR, mai lo avrebbe fatto, ho pensato. Scorrendo le foto della serata nei vari profili, vedo la Rabitti tutta elegante e partecipe alla festa come se non ci fosse un domani. Perfino De Franco era presente alla festa capitalistica. La misura con questi signori ha superato il limite e il PD cambia soggetti o si dovrà cambiare il PD stesso. C’erano in tanti a questa festa: addetti stampa in camicia bianca e cravatta, vedi foto dell’addetto stampa dei Comuni Matildici, la consigliera regionale, Stefania Bondavalli, mentre non ho visto altri suoi colleghi che conosco, il sottosegretario regionale con delega allo sport Gianmaria Manghi, gli Assessori del Comune e non solo (non tutti a dire il vero..), alcuni Consiglieri Comunali belli carichi di cui è impossibile ricordare il nome per il loro lavoro in aula, alti dirigenti pubblici e tanta, tanta altra bella gente. Tutti super tirati come a capodanno alla “cena di gala” pagata dalla società pubblica comunale. Una cena non fatta al circolo pinco pallo, ma nella prestigiosa sala degli specchi del Teatro Municipale Romolo Valli. Come cittadino vorrei fare alcune domande per calmare la mia offesa: Chi erano gli invitati, nomi, cognomi, funzione, motivo dell’invito? In particolare quello degli assessori e Consiglieri Comunali partecipi? Se il giovane Consigliere comunale PD, che comprendo nella gioia, ha scambiato la cena di gala della società pubblica per la propria festa di laurea e se almeno ha dato un contributo o offerto una bottiglia? A quanto è ammontata la spesa complessiva della cena di gala sostenuta da FCR? Quanto è costato al Comune l’apertura della sala e l’ingresso? Considerato la crisi economica e sociale che stiamo attraversando non era il caso evitare un simile sfoggio e dare un esempio di sobrietà, pur senza rinunciare a gozzovigliare a “scrocco”? Il Sindaco? Non ho parole, ed è arrivato il momento che lui e questa Giunta liberino le scrivanie. Offensivo spettacolo. Nessuna giustificazione!


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