È salita al 52,3% la quota di persone svantaggiate sul totale di lavoratori e lavoratrici (86 unità) della cooperativa sociale La Vigna, una delle espressioni storiche della cooperazione sociale reggiana, che aderisce a Confcooperative ed è socia fondatrice del consorzio Oscar Romero: in attività da 37 anni, La Vigna ha chiuso il 2021 con 74 soci (7 in più rispetto al 2020), 2,82 milioni di euro di fatturato (+5,5%) e un incremento dei livelli occupazionali dell’11%.
Il dato più rilevante e significativo in relazione agli scopi della cooperativa, come ha sottolineato il presidente Luca Dosi, “è riconducibile proprio all’inclusione al lavoro di persone segnate da fragilità nell’inserimento”: dei 12 nuovi occupati, infatti, ben dieci appartengono a questa categoria, che rappresenta anche il 47% della base sociale.
L’aumento del fatturato della cooperativa, collegato per l’85% a servizi di igiene ambientale (in prevalenza gestione dei rifiuti e custodia di centri di raccolta), si è dunque tradotto in nuovo lavoro “e soprattutto – ha sottolineato Dosi – in nuove opportunità per persone tra le più esposte anche a emarginazione sociale”, come ex tossicodipendenti e alcolisti (che rappresentano il 53% delle persone svantaggiate in forza alla coop La Vigna) o persone con disabilità fisiche e/o psichiche (il 37%).
Il valore delle attività della cooperativa ha fatto registrare un incremento non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019 (+4,5%). “La tipologia delle attività che svolgiamo – ha spiegato Dosi – ha risentito molto marginalmente degli effetti della pandemia; nel 2021 si è ulteriormente rafforzato il segmento dei servizi di igiene ambientale (tre punti in più la sua incidenza sul totale) ed è sensibilmente aumentato il lavoro sviluppato in relazione con il mercato privato, mentre sono rimaste sostanzialmente stabili le attività legate all’accoglienza di richiedenti asilo, con 26 persone accolte in un anno”.
Sono in decisa crescita anche le attività di Meridiano 361, l’impresa sociale impegnata nel commercio equo e solidale di cui La Vigna è socio unico. Il valore delle attività è arrivato a 426.000 euro con l’impiego, al 31 dicembre scorso, di 11 dipendenti, mentre le collaborazioni in essere per il commercio di prodotti realizzati in alcune delle aree più povere del mondo hanno coinvolto – con intensità diverse – 46 gruppi di piccoli artigiani e 5 organizzazioni tra Madagascar, Indonesia, Ecuador e India.
A Meridiano 361 si sono legate anche attività molto più locali: il punto vendita di via Guido da Castello, nel pieno centro storico di Reggio, è diventato infatti un punto info-espositivo dell’area di biosfera dell’Appennino tosco-emiliano: grazie alla convenzione siglata con il Parco nazionale, ha spiegato Dosi, “partecipiamo ancor più attivamente al sostegno dell’identità, dei valori e delle eccellenze (soprattutto quelle agroalimentari di grande qualità) del nostro Appennino, ma intendiamo anche estendere la conoscenza e la consapevolezza di queste straordinarie risorse e promuovere iniziative di educazione alla sostenibilità”.
Proprio sulla sostenibilità si è orientata tanta parte degli investimenti della coop La Vigna, che nei mesi scorsi ha anche ottenuto l’iscrizione alla white list. Come emerge dal capitolo specifico contenuto nel bilancio sociale della cooperativa, tra i principali risultati figura senza dubbio l’utilizzo del 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili e la conferma della certificazione del sistema di gestione ambientale della cooperativa.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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