Exor ha siglato con Cir l’accordo per rilevare il 43,78% di Gedi a 0,46 euro per azione con un esborso di 102,4 milioni. Al termine dell’operazione da realizzare tramite una società di nuova costituzione verrà lanciata un’opa allo stesso prezzo. Cir reinvestirà nella nuova società per una quota pari al 5% di Gedi. ‘Con questa operazione ci impegniamo in un progetto imprenditoriale rigoroso, per accompagnare Gedi ad affrontare le sfide del futuro. Il giornalismo di qualità ha un grande futuro, se saprà coniugare autorevolezza, professionalità e indipendenza con le esigenze dei lettori’, dice John Elkann, presidente e amministratore delegato di Exor. ‘Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello’, afferma Rodolfo De Benedetti.
“Dopo quasi 30 anni durante i quali siamo stati azionisti di controllo della Società, desidero esprimere il più vivo ringraziamento a tutte le donne e gli uomini che hanno condiviso questo lungo percorso, che ha visto il gruppo contraddistinguersi sempre per la qualità del proprio giornalismo, per la capacità di innovazione e per la lungimiranza ed efficacia della gestione, che gli hanno consentito di divenire il primo editore di quotidiani in Italia, il leader nell’informazione digitale, uno dei più importanti editori nel settore radiofonico e di affrontare con capacità di anticipazione e incisività la lunga crisi del settore. Passiamo il testimone ad un azionista di primissimo livello, che da più di due anni partecipa alla vita della Società, che conosce l’editoria e le sue sfide, che in essa ha già investito in anni recenti e che anche grazie alla propria proiezione internazionale saprà sostenere il gruppo nel processo di trasformazione digitale in cui esso, come tutto il settore, è immerso”, ha spiegato Rodolfo De Benedetti.
La Gedi moderna è il frutto della fusione avvenuta nel 2017 tra la Gedi stessa e Itedi, la ex capofila delle testate ‘Il Secolo XIX’ e ‘La Stampa’. Con quell’operazione, la società si rafforzò ulteriormente nel panorama dell’editoria italiana, aggiungendo ai quotidiani storici del Nord Ovest dell’Italia quelli che facevano capo al gruppo De Benedetti, a partire dalla testata storica di ‘La Repubblica’. A questi tre, vanno sommati i 13 quotidiani locali di Finegil: dalla ‘Gazzetta di Mantova’ al ‘Piccolo’ di Trieste, dal ‘Tirreno’ alla ‘Provincia Pavese’, dalla ‘Gazzetta di Reggio’ a ‘La Nuova Ferrara’, dalla ‘Gazzetta di Modena’ al ‘Messaggero Veneto’.
Tra i periodici, Gedi annovera un’autentica corazzata come il settimanale ‘L’Espresso’, e un gioiellino come la rivista di geopolitica ‘Limes’. Oltre alla concessionaria Manzoni, una delle principali realtà del settore in Italia, la società può contare sul profittevole polo delle radio, a partire da ‘Radio DeeJay’ e ‘Radio Capital’. Gedi ha chiuso i primi 9 mesi del 2019 con un fatturato pari a 441,5 milioni di euro, un margine operativo lordo di 35,9 milioni, mentre l’ultima riga del conto economico ha riportato una perdita 18 milioni, con un indebitamento pari a 118 milioni al 30 settembre scorso.
Ultimi commenti
Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
Diranno, sia a sinistra che a destra, che c'è un disinteresse della politica, in particolare dei giovani, diranno che molti non votano perché pensano che, […]
Continuano gli straordinari successi elettorali dell'area riformista liberaldemocratica,che si ostina a schierarsi sempre indissolubilmente nel campo del centrosinistra senza mai beccare nemmeno un consigliere,cosi' come […]