“Dalle parole ai fatti: il ministro Piantedosi ci ha informato che entro i primi giorni di aprile un importante presidio di militari arriverà per la zona della stazione storica a Reggio”. L’anticipazione era attesa da tempo in città, da quando lo scorso 14 febbraio il ministro dell’Interno si presentò in Prefettura a Reggio per presiedere il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma la fonte è quantomeno inusuale: Benedetta Fiorini, 49 anni, ex deputata della Lega ma al momento senza un preciso ruolo istituzionale.
Proprio questa “fuga in avanti” ha irritato l’amministrazione comunale reggiana, e in particolare il sindaco Massari, vittima di una sorta di “sgarbo istituzionale”. Al momento della pubblicazione di questo articolo, in ogni caso, non è ancora arrivata alcuna ufficialità né da parte del Ministero dell’Interno, né da parte della Prefettura di Reggio e tantomeno dal Comune reggiano.
A quanto risulta, a Reggio sarà inviato un nucleo di dodici militari dell’Esercito per presidiare l’area prospiciente la stazione ferroviaria storica, dunque piazza Marconi e le vie immediatamente limitrofe, “in aggiunta – ha ricordato la stessa Fiorini – alle 40 unità di forze di polizia già integrate l’anno scorso”. Non solo: dallo scorso 10 febbraio a Reggio, per far fronte all’emergenza sicurezza, sono state attivate anche le cosiddette “zone rosse”, sia nell’area del centro storico che appunto in zona stazione.
“La decisione di inserire anche la zona stazione della nostra città nell’ambito dell’operazione Strade Sicure risponde a una precisa richiesta che, come Comitato ordine e sicurezza pubblica, è stata inviata nel luglio dello scorso anno al Ministero dell’Interno e insieme ad altri temi è stata oggetto di un incontro a Roma tra il sottoscritto e il ministro Piantedosi”, ha ricordato in una nota il sindaco Massari.
“Da quell’incontro è nata un’interlocuzione che ha portato il ministro a presiedere un Cosp a Reggio il 14 febbraio scorso. Naturalmente ero informato della disponibilità del Ministero ad attuare l’intervento, i cui tempi e modi sono ancora ufficialmente da definire, ma trovo del tutto irrituale leggerne sulle colonne di un quotidiano, per bocca di un’esponente della Lega, prima che su un documento ufficiale e prima della discussione nelle sedi istituzionali. Nel merito, è una decisione che auspichiamo già da diversi mesi e che pensiamo possa essere utile a presidiare meglio una zona delicata della nostra città, spesso teatro di episodi di illegalità di cui sono vittime anzitutto i residenti, a cui vanno indirizzati senza dubbio i nostri sforzi”.
“Trovo fuori luogo invece – ha proseguito Massari – le parole della Fiorini in merito alla scarsa attenzione al tema “sicurezza” di questa giunta: sono parole che omettono i tanti sforzi che su questa materia stiamo mettendo in campo, dall’adesione alle zone rosse alla richiesta di avere gli street tutor, dall’implementazione del sistema di videosorveglianza alla crescita esponenziale dei gruppi di controllo di vicinato, fino al convegno sulla sicurezza urbana, utile a conoscere iniziative messe in atto in altre città con analoghi problemi. Ricordiamo poi alla ex deputata leghista che è stato proprio questo sindaco a far visita al ministro Piantedosi, che ringrazio per l’ascolto e l’intervento, e a riportare con il massimo dell’obiettività la situazione reggiana e le preoccupazioni delle persone”.
“Nessuno di questa amministrazione ha mai negato che, come dice il questore, esiste una recrudescenza di fenomeni di microcriminalità a cui va data la massima attenzione e, nonostante la sicurezza urbana sia solo in minima parte responsabilità di un Comune, abbiamo cercato e cercheremo di offrire il massimo supporto alla Prefettura, alla Questura e alle forze dell’ordine impegnate sul nostro territorio”.
“In attesa di ricevere, dunque, i dettagli del piano, occorre però anche ribadire un concetto. Con i militari, da soli, non si risolve il problema. Gli episodi di microcriminalità, tra cui le spaccate e i vandalismi, sono figli di una marginalità diffusa, a sua volta caratterizzata da tossicodipendenza in crescita e povertà. Occorre leggere i fenomeni e mettere in campo misure contro il disagio giovanile, di lotta alle dipendenze e di sostegno alla povertà. Occorre, a Reggio ma non solo, essere capaci di intercettare il disagio sociale e offrire percorsi alternativi a persone che si trovano in condizioni di marginalità. StazioneIN, insieme a tante altre misure che stiamo cercando di mettere in campo, va in questa direzione. Serve tempo, serve collaborazione, servono tenacia e rigore ma è indispensabile per costruire un sistema di relazioni che sia la base per una coesione sociale necessaria alla convivenza pacifica e serena anche nella nostra città”.
Una polemica sterile perchè conta il risultato: finalmente i militari in stazione a Reggio come a Parma e a Modena; spostandomi in treno tra le tre città, posso affermare che vedere i militari schierati negli scali ferroviari, mi infonde molta sicurezza rispetto alla presenza delle forze dell’ordine. Grazie Benedetta Fiorini che anche senza lo scranno continua a fare la differenza in quanto la vera politica è realizzare il bene comune.