È entrato in esercizio, all’interno della centrale termoelettrica di Torino Nord, il primo sistema di accumulo elettrico del gruppo Iren. Questo sistema di batteria, che può erogare o assorbire potenza elettrica fino a 7 MW e immagazzinare energia fino a 6,7 MWh, rappresenta un importante strumento a supporto dello sviluppo delle fonti rinnovabili per la transizione energetica: la batteria consente infatti di fornire servizi di sostegno alla stabilità della rete elettrica di trasmissione nazionale, tra cui la regolazione di frequenza e l’innovativo servizio “fast reserve”.
L’installazione della batteria rende inoltre l’impianto piemontese ancora più flessibile, perché capace di sopperire alla naturale intermittenza delle fonti rinnovabili grazie al controllo dei transitori di frequenza di rete. In uno scenario che punta alla decarbonizzazione del parco impianti di generazione, le batterie assumono quindi un ruolo fondamentale per il graduale passaggio a un sistema elettrico a zero emissioni, perché garantiscono appunto flessibilità alla rete elettrica.
Quello di Torino è il primo intervento operativo a seguito dell’assegnazione a Iren da parte di Terna – avvenuta nel dicembre del 2020 – del 30% della capacità del nord Italia di fast reserve, a seguito di una procedura ad asta molto competitiva. Iren è ora il terzo operatore in Italia per la fast reserve (un servizio bidirezionale – salita e discesa – che attraverso gli impianti di accumulo partecipanti è in grado di fornire una regolazione ultrarapida di frequenza, in maniera continua e automatica) e l’unica multiutility a essersi aggiudicata l’asta con i propri sistemi di accumulo elettrico.
Il piano industriale di Iren, che ha collocato la transizione energetica e gli investimenti sostenibili tra i propri obiettivi strategici, prevede l’installazione di 300 MW di accumuli elettrici entro il 2030. Le prossime due batterie, che entreranno in esercizio alla fine del 2023, saranno installate presso le centrali di Turbigo e Moncalieri, per altri 28 MW complessivi e con capacità di immagazzinare energia fino a 20 MWh.
Ulteriori sistemi di accumulo elettrico, ha spiegato Iren, “sono in fase di studio” e vedranno la luce nei prossimi anni, “coerentemente con la visione del piano industriale e le opportunità nascenti sul mercato elettrico”. Secondo il gruppo in un futuro della generazione elettrica dominato dalle fonti rinnovabili i servizi di flessibilità offerti dalle batterie “saranno strategici per garantire la sicurezza e la stabilità della rete elettrica nazionale”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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