Alla data del 4 maggio, secondo i dati della Fondazione Gimbe sulla pandemia, l’Emilia-Romagna è la prima regione in Italia – davanti a Piemonte, Lazio, Liguria e Lombardia – per percentuale di quarte dosi di vaccino anti-Covid somministrate rispetto alla platea vaccinabile.
Sono 83.000 le dosi già inoculate in questa fase della campagna vaccinale, iniziata a metà aprile e riservata alle persone over 80, alle persone fragili di età compresa tra i 60 e i 79 anni e alle persone ospiti delle strutture per anziani (in quest’ultimo caso indipendentemente dall’età e dalle eventuali fragilità).
Anche se in valori assoluti, come ha ammesso l’assessore regionale alle politiche per la salute Raffaele Donini, “non abbiamo numeri alti”. Qualora la platea di destinatari dovesse ampliarsi in futuro, l’assessore spera di poter contare sulla disponibilità delle persone emiliano-romagnole a sottoporsi a una nuova vaccinazione: “I cittadini sanno benissimo che questa pandemia non ci lascerà presto, però abbiamo le armi per sconfiggerla ed evitare che si sviluppino malattie gravi. Sono convinto che quando ci arriveranno i vaccini in autunno, quelli contro le nuove varianti, in Emilia-Romagna troveremo l’organizzazione migliore per somministrarli e la disponibilità della popolazione”.
La circolazione del virus Sars-CoV-2, secondo Donini, “è ancora abbastanza consistente; nei luoghi chiusi può esserlo di più, quindi la mascherina anche nei luoghi di lavoro è assolutamente adeguata”.
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!