Emilia, accolti circa 10mila profughi ucraini

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Ucraina, 9.200 i profughi arrivati: quasi la metà minori.

Un contributo economico di autonoma assistenza a chi accoglie le persone che fuggono dalla guerra in Ucraina, o in casa propria o mettendo a disposizione un alloggio.

E’ questa la proposta della Regione Emilia-Romagna, presentata lunedì 14 marzo dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, nella riunione fra la Conferenza delle Regioni e il capo del Dipartimento nazionale della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Proposta rivolta al Governo e messa sul tavolo anche nella nuova riunione della Cabina di regia regionale per l’accoglienza dei profughi, riunitasi sempre il 14 pomeriggio in Regione.

Il sistema di accoglienza, in Emilia-Romagna e nel Paese, continua ad essere diffuso e soprattutto presso famiglie e cittadini. E’ dunque necessario sostenere questa rete spontanea, che al momento integra con grande efficacia la rete dei Cas (Centri accoglienza stranieri) gestita dalle Prefetture insieme agli enti locali.

Da qui la proposta di un contributo per autonoma assistenza, come avviene già in altri Paesi europei, destinato alle famiglie che stanno accogliendo i profughi o perché vi sono ucraini che hanno fatto arrivare connazionali o perché mettono a disposizione locali e alloggi.

Dal presidente Bonaccini arriva anche la proposta, sempre rivolta al Governo, di un rafforzamento della rete Cas attraverso la Protezione civile, con accordi con Prefetture e Regioni per reperire posti aggiuntivi.

A fare il punto sull’accoglienza, insieme a Bonaccini, Commissario all’emergenza, nella Sala della Giunta regionale il prefetto di Bologna, Attilio Visconti, il sottosegretario alla Presidenza, Davide Baruffi, l’assessora alla Protezione Civile, Irene Priolo, e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. In collegamento, la direttrice della Protezione Civile regionale, Rita Nicolini, prefetti, sindaci dei Comuni capoluogo e presidenti delle Province, rappresentanti di Anci e Upi.