Covid. Modena, altri 17 posti in intensiva

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Di fronte alla curva dei pazienti Covid-19 ricoverati che continua a crescere, la sanità modenese conferma il potenziamento delle strutture anche attraverso ulteriori moduli esterni per gestire i casi più gravi, i pazienti, cioè, che hanno bisogno di ventilazione. Nelle prossime settimane al Policlinico saranno ultimati ulteriori 17 posti che andranno ad aggiungersi ai 13 già realizzati nello stesso ospedale e agli altri 18 ultimati in quello di Baggiovara.

Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli durante la comunicazione sull’emergenza sanitaria, il 5 novembre, in Consiglio comunale. “Ovviamente, per questo potenziamento di reparti sarà necessario reperire nuove unità di personale (medici, infermieri, Oss) senza bloccare le altre attività sanitarie. La tenuta della sanità pubblica in ambito ospedaliero e territoriale è fondamentale per far fronte all’emergenza sanitaria”, ha ribadito il sindaco ringraziando tutto il personale sanitario “per quanto sta facendo da ormai oltre otto mesi” e congratulandosi con l’Azienda Ospedaliero Universitaria per essere tra i centri scelti per testare il vaccino contro il coronavirus sviluppato dall’Università di Oxford con AstraZeneca, “perché la ricerca è l’altro versante su cui occorre lavorare”.

Dopo essersi soffermato sulla gestione sanitaria dell’emergenza e sulla conseguente organizzazione dell’Aou con attivazione di posti letto dedicati ai pazienti Covid, riorganizzazione degli accessi al Pronto soccorso e della presa in carico dei pazienti, il sindaco ha ricordato che “uno dei fronti aperti più rilevanti e critici rimane quello delle Cra, le Casa Residenze Anziani dove servizi sociali e autorità sanitarie hanno messo in campo una serie di risposte per aiutare i gestori nell’affrontare l’emergenza sanitaria: dalla task force che valuta le misure urgenti poste in essere e gli aspetti da migliorare all’affiancamento delle strutture con pazienti Covid attraverso sopralluoghi, servizio di telemedicina, potenziamento della presenza di medici e infermieri e aiuto nella ricerca di operatori. Eseguito, inoltre, lo screening sierologico per gli operatori di tutte le strutture per anziani e disabili e da ottobre è attivo uno screening su tutti gli utenti e gli operatori, in aggiunta a quello attivo nelle Cra con casi di Covid, 5 delle 16 totali, ossia: Villa Parco (36 gli ospiti positivi con 14 decessi, 15 operatori positivi); Casa della Gioia e del Sole (5 ospiti positivi e 6 operatori); Ducale 2 (32 ospiti positivi con un decesso, 6 operatori positivi); Ducale 3 (2 ospiti e un operatore positivi); 9 Gennaio (27 ospiti positivi e 6 deceduti, 13 operatori positivi); inoltre anche al Ramazzini e a Villa Margherita un operatore è risultato positivo.

Per fronteggiare il ritardo nella refertazione dei tamponi dovuto all’impennata generale delle prescrizioni, il laboratorio dell’Ausl lavora ora 24 ore al giorno e valuta di mettere a disposizione delle strutture i tamponi rapidi antigenici.

Effettuato anche il secondo giro di screening di utenti ed operatori dei Centri Diurni per Disabili e Laboratori Socio Occupazionali che restano in funzione anche se con un numero ridotto di utenti e dove stanno per partire anche i Test Rapidi a cura dei Centri stessi come avverrà anche nei sei servizi diurni per anziani.

Infine, il sindaco Muzzarelli ha ricordato l’incidenza del virus tra la popolazione scolastica modenese. Da quando le scuole e i servizi educativi sono stati riaperti, in isolamento preventivo ci sono state: 24 classi di secondarie di secondo grado (oltre a 39 casi singoli); 17 classi di secondarie di primo grado (oltre a 12 casi singoli); 9 classi di primarie (più 15 casi singoli); 9 sezioni di scuole d’infanzia (oltre a 6 casi singoli), una sezione di nido d’infanzia.

“L’incidenza registrata finora a scuola è pertanto limitata- ha concluso il sindaco – se si pensa che la popolazione scolastica di Modena è di oltre 31.800 bambini e ragazzi dagli 0 ai 18 anni, ma occorre portare fino in fondo il patto di corresponsabilità tra enti pubblici e famiglie per poter continuare a garantire la didattica in presenza” (la fascia di allerta gialla in cui è collocata la nostra regione prevede la didattica a distanza solo per le scuole superiori pur elevandola al cento per cento).