Una decina di giorni fa i due soci dell’impresa Nannini di Reggio Emilia – Davide Degl’Incerti Tocci, Presidente e Alberto Gallinari, Direttore commerciale e amministratore – ricevono una richiesta di fornitura di occhiali protettivi da parte del comando reggiano dei Vigili del Fuoco, dove scarseggiavano i materiali di protezione individuale.
Gli imprenditori reggiani capiscono che, per rispondere a questa nuova richiesta particolare ed urgente, serve dare vita ad una fase di progettazione e valutazione tecnica nuova, che vada al di là della gamma di prodotti finora realizzati.
Dopo un primo contatto con Unindustria Reggio Emilia e, successivamente, con la Sanità regionale capiscono che c’è una grossa necessità anche di visiere copri volto.
Da qui nasce la preziosa collaborazione con Raleri, azienda del bolognese esperta nella produzione di occhiali protettivi per differenti ambiti di utilizzo, anche sportivi e visiere proteggi volto.
Grazie all’apporto tecnico sulle visiere del partner bolognese e forti delle competenze di Nannini, in meno di una settimana vengono realizzati una visiera protettiva, progettata e sviluppata da Raleri, e un modello di occhiali protettivi derivati dal progetto Modular, già esistente in Nannini.
Verso metà aprile il modello Modular “DPI” verrà affiancato da un secondo occhiale protettivo dalla produttività maggiore, ed è allo studio in Raleri un protettore di tipo maschera.
Tutti i prodotti proposti sono al 100% made in Italy e si caratterizzano per scelte progettuali performanti e per la scelta di materiali di primissima qualità, certificati e anallergici, capaci di proteggere al meglio il personale sanitario coinvolto nell’emergenza Coronavirus.
Dopo una rapidissima fase progettuale e la realizzazione di prototipi per l’approvazione e certificazione la partnership Nannini – Raleri è in grado di fornire da mercoledì 1° aprile 900 occhiali protettivi al giorno, che diventeranno 3.500 a partire da metà aprile, e 1.500-2.000 visiere protettive al giorno con volumi in crescita nel brevissimo periodo grazie ad una architettura produttiva che inizia negli stabilimenti di Raleri e Nannini, ma che coinvolgerà anche altre imprese provenienti da altri settori e filiere.
Si vuole infatti evitare una concentrazione produttiva, rischiosa nell’attuale periodo di emergenza, e permettere ai singoli laboratori o aziende manifatturiere interessate a prendere parte al progetto di fornire supporto anche su singole fasi produttive.
Fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo è stata la collaborazione di Valentina Solfrini, Professional Area Farmaco e Dispositivi Medici Regione Emilia-Romagna, il lavoro di networking Filippo di Gregorio, Direttore Generale di Unindustria Reggio Emilia e il supporto normativo di Giuliana Gavioli, coordinatrice del gruppo di lavoro di Confindustria Emilia-Romagna per le scienze della vita e riferimento tecnico presso il Tecnopolo di Mirandola (MO).
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Amara e splendida analisi che dovrebbe arrivare alle alte sfere!
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